In occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, l’Istituto Comprensivo “Pitagora” di Bernalda, martedì scorso si è tinto di blu per accendere un faro sui disturbi dello spettro autistico…perché conoscere vuol dire comprendere.
Le classi e i corridoi di tutto l’Istituto, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, si sono colorati di blu con palloncini e farfalle di carta (tutte rigorosamente blu!) a ricordare che insieme si può volare alto.
Il colore blu perché rappresenta in qualche modo quello che vivono, tutti i giorni, i familiari e le persone colpite: ci sono delle volte che il blu è brillante come il mare in un giorno d’estate, e altre volte che questo blu si fa scuro come un mare in tempesta.
La giornata ha visto la partecipazione oltre che degli alunni e del personale docente anche dei genitori. Gli alunni nei giorni precedenti all’evento hanno affrontato il tema dell’autismo con dibattiti, letture e filmati, per poi decorare le proprie aule con messaggi di sensibilizzazione e lavori in forma grafica e poetica.
Alle ore 9:00 n°50 alunni, insieme ai loro docenti e ad una rappresentanza di genitori, hanno partecipato in presenza all’incontro con l’Associazione lucana Autismo – A.L.A., il resto delle classi ha seguito in video-conferenza.
A coordinare l’evento la scrittrice materana Agnese Ferri che, dopo aver ringraziato tutti i presenti per aver reso possibile una giornata così importante, ha dato la parola alla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Grazia Marciuliano: “Il nostro Istituto Comprensivo – dichiara la D.S. – ha un elevato numero di alunni con bisogni educativi speciali e tra questi molti sono autistici. In occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, abbiamo voluto promuovere delle iniziative di sensibilizzazione per i nostri alunni, per gli insegnanti e per i genitori perché solo “conoscendo” si può “comprendere” e superare l’isolamento, la diffidenza, il pregiudizio che a volte i bambini autistici incontrano nelle classi. La scuola deve essere un ambiente inclusivo e la diversità deve essere percepita come una risorsa per tutti perché ogni bambino è speciale ed ha dentro di sé un mondo interiore che aspetta solo di essere compreso per aprirsi agli altri.
Si ringrazia tutta la stampa regionale per il grande sostegno nella divulgazione dell’evento.
“Lo scopo di questa giornata – ci tiene a sottolineare la referente dell’inclusione scolastica prof.ssa Mariella D’Atena – è soprattutto quello di promuovere l’inclusione a scuola e far sì che gli insegnanti “tutti” fungano da facilitatori alla partecipazione attiva al contesto classe.
La scuola infatti rappresenta la prima forma di ambiente sociale a cui il bambino/ragazzo autistico può partecipare. Dunque occorre preparare la classe all’accoglienza, sensibilizzare i compagni al tema della diversità. Per l’occasione il Dipartimento per l’inclusione scolastica ha istituito il concorso “RappresentiAMO l’Autismo”, al quale hanno preso parte tutte le classi dell’Istituto. Gli alunni attraverso una poesia, un disegno, riflessioni ecc. hanno potuto in questo modo esprimere e rappresentare la loro consapevolezza sui disturbi dello spettro autistico.
L’argomento è stato introdotto con la proiezione del video “IL Piccolo Fratellino…Dalla Luna”. A seguire, l’intervento della sig.ra Isa Aliuzzi referente dell’Associazione Lucana Autismo – A.L.A. che, con l’aiuto di alcune slide, ha spiegato Cosa sono i Disturbi dello Spettro Autistico, come riconoscerli ma soprattutto come interagire con un compagno autistico in classe.
“Promuovere la cultura dell’autismo – sostiene la sig.ra Aliuzzi – è uno degli obbiettivi dell’associazione A.L.A., soprattutto nella nostra realtà dove l’autismo è percepito come un tabù o lo si conosce attraverso pregiudizi che non favoriscono una corretta consapevolezza. Parlarne a scuola, poi, è fondamentale non solo per i bambini e i ragazzi che vivono questa condizione ai quali si dà voce e visibilità, ma è fondamentale soprattutto per tutti gli altri, in quanto significa non solo far conoscere ma anche “educere”, tirare fuori i ragazzi da una chiusura mentale e da stereotipi che impediscono l’inclusione, significa aprirli alla scoperta della diversità, al confronto , all’accoglienza e al rispetto dell’altro nella sua unicità, significa considerare l’autismo e la diversità parte del mondo e della vita”.