“Atteso il clima che l’Italia sta vivendo in questo dato momento storico, si deve ritenere opportuno produrre alcune riflessioni che abbraccino la questione di come si dovrebbe fronteggiare, da un punto di vista del coordinamento tra lo Stato, i cittadini e la Chiesa Cattolica, l’emergenza seguita alla rapida diffusione del virus Covid19 sul territorio nazionale. Da tutti i lati Istituzionali, si tenta di stemperare il clima da questa grave pandemia, partendo dalla Chiesa nell’avere FEDE, a finire al mondo imprenditoriale, sindacale, politico, governativo. A volte ciò non collima, come il caso eclatante che si consuma per Policoro (MT) ai danni dei cittadini di buona Pace”.
E’ duro il commento del segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano apprendendo la notizia che la tanto attesa ostensione mobile, senza soste, della statua delle Vergine Beata Maria Santissima Madonna del Ponte per le vie della città è stata vietata dalle Istituzioni.
“Come o.s. non possiamo essere che rammaricati per tale ingiusta decisione: l’Unione Generale del Lavoro ritiene fondamentale che la preghiera mai come ora è come una delle armi vincenti per uscire da questa esperienza di prova e di crisi. Grazie a don Giuseppe Gazzaneo, titolare della parrocchia ‘Maria Santissima del Ponte’ e don Antonio Mauri parroco della città Ionica, si era stilato un programma rispettando tutti i minimi particolari, il tutto nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. I fedeli non avrebbero seguito l’effigie ma l’avrebbero salutata dai balconi addobbati con drappi ed omaggiando la Madonna con petali di fiori. Come d’altronde – prosegue Giordano – avvenuto a Bologna, pochi giorni fa nello stesso territorio materano di Tursi (MT), oggi pomeriggio alle ore 18 a Tolve con la Processione Penitenziale non del Santo Patrono ma, di San Rocco con le stesse modalità gia’ indicate per Policoro, ed in tante altre grandi comunità d’Italia. Allora – tuona forte e chiaro Giordano – la domanda rivolta alle Istituzioni nasce spontanea: perché a Bologna, Tolve (PZ) e Tursi (MT) sì ed a Policoro no? Non è certamente voler fare polemica – prosegue Giordano – ma le istituzioni devono essere acconsenzienti alle volontà del popolo senza fare ‘figli e figliastri’: l’Ugl Matera fa notare con gioia che per tanti la preghiera di fatto è diventata la grande forza per affrontare la pandemia. Quante persone nella preghiera hanno trovato l’alimento per non soccombere allo scoraggiamento, per non cedere alla disperazione e hanno ritrovato la pace!
Il passaggio della Madonna, Protettrice di Policoro, è per il metapontino una ‘Festa’ nata da un momento drammatico. E allora non celebriamo soltanto le lotte che i lavoratori hanno combattuto per vedere riconosciuti i propri diritti, ma anche lo scopo profondo del lavoro, che è quello di trasformare e migliorare il nostro territorio come nel territorio policorese, già provato dalle tempeste atmosferiche, i problemi si fanno anche più gravi. Il virus sembra tagliare le gambe a quel poco che si era riusciti a mettere in piedi. Le Istituzioni pensino a cose più serie: insieme dovremo essere capaci di cogliere le nuove opportunità che si fanno avanti e tra queste la prima è il problema agricolo, edilizio, sociale, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture, l’ospedale.
Gli organi Istituzionali in questi momenti dovrebbero prendere esempio dalla Chiesa, da don Gazzaneo e don Mauri, facendo leva sulla preghiera, che aiuta a non lasciarsi deprimere e a non avere il fiato corto di fronte al grande sconforto che accompagna i lavoratori, gli ammalati e le famiglie. La manifestazione di Policoro – conclude Giordano – a carattere religioso, allo stato della normativa anti Covid-19 vigente, per l’Ugl Matera soddisfava in toto tutti i criteri anti contagio e le relative prescrizioni di igiene e sanità pubblica: come o.s. il caso è stato già sottoposto all’attenzione dell’On. Claudio Durigon, già Vice Segretario Generale Ugl, il quale porterà il caso in Parlamento al Ministro degli Interni, D.ssa Luciana Lamorgese, volendo sapere su di cade la responsabilità dell’avvenuto divieto e perché ai policoresi non è stato consentito salutare e pregare la Madonna DA LONTANO'”.