Nella settimana compresa tra il 18 e il 25 gennaio, la Chiesa di Cristo invita i suoi figli a pregare per la tanto desiderata, ma così lacerata nei secoli, unità visibile della Chiesa.
Tutti i battezzati appartenenti alle diverse confessioni cristiane si rivolgono all’unico Signore per implorare la sospirata unità dei cristiani (cattolici, ortodossi, evangelici…). Questo invito resta inalterato nei momenti felici, nei momenti di guerra, di carestie, di malattie. Non lo rivolge riferendosi all’uomo, stressato da tante preoccupazioni e dalle tentazioni tramite le quali la nostra epoca cerca di distrarlo, rendendolo indifferente verso le questioni di fede, ma lo indirizza, perlopiù, alle conseguenze che queste distrazioni e tentazioni portano, come la paura, l’angoscia, la mancanza di fiducia verso il prossimo, che potenzialmente rischia di diventare la causa della nostra sofferenza.
L’umanità di oggi si richiude in se stessa, cerca di recidere i rapporti con il prossimo e vivere non soltanto in una separatezza fisica, ma in un isolamento spirituale, che fa crescere a dismisura la solitudine e la sofferenza psicofisica.
Arenandosi nella loro solitudine esistenziale, gli uomini e le donne di oggi gridano a se stessi e si chiedono: ma che valore può avere la nostra preghiera davanti alle tante divisioni che strappano l’unica tunica di Cristo? Che valore può avere la preghiera di fronte al dominio della morte? Non si può rispondere a queste domande se prima l’essere umano non accetta spiritualmente il grande evento della Visita Divina, annunciata da una stella che squarcia le tenebre e inonda di luce nuova la storia.
Tante volte le condizioni della vita umana induriscono il cuore e la grazia di Dio fa fatica a penetrarlo. Per poter capire e accettare chi è Colui che visita e al Quale è rivolta la preghiera, l’uomo deve preparare il presepio della sua anima, non tramite un cambiamento esteriore o attraverso uno sterile perfezionamento morale. Ci vuole la conversione di tutto l’essere, accettare Cristo come il Signore della vita, accogliendolo nell’anima, pur sapendo che essa assomiglia più ad una stalla, riempita da tutto ciò che affligge e opprime il cuore. È molto bello il paragone che i Padri della Chiesa fanno tra anima e stalla. Come Cristo si è degnato di nascere in una stalla, così si degna e si rallegra quando entra nell’anima convertita.
Stando insieme ai fratelli e alle sorelle, pregando, elevando suppliche all’unico Salvatore ogni giorno di questa Settimana, è dato di rivivere misticamente quella notte, quando il cielo e la terra si sono uniti in un’unica lode. Illuminati dal comune battesimo, insieme i cristiani diventano come piccole stelle che adornano in modo intellegibile il cielo spirituale della Chiesa di Cristo e l’intero universo.
Dalle lezioni dell’Ora di Religione tenutesi con la professoressa Carmela Romano è nato in numerosi alunni del Liceo Classico “Pitagora” di Nova Siri l’interrogativo circa le questioni di dialogo interreligioso e di ecumenismo. Per approfondire queste realtà sono state svolte ricerche da parte degli studenti che hanno mostrato crescente interesse e si sono documentati sul bisogno della pace a cui aspirano le religioni e sulle secolari divisioni tra le chiese cristiane.
Il convegno di sabato 22 gennaio 2022 che si terrà nei locali dell’Oratorio Sant’Antonio di Padova in Nova Siri Marina (MT) è articolato in due momenti: il primo, al mattino dalle 10.00 alle 12.00, dal tema: “Dialogare con tutti genera la pace” è rivolto agli studenti del Liceo e sarà presieduto dal dirigente scolastico, prof.ssa Maria Carmela Mezzapesa; il secondo, di pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.00 è aperto a tutti nel rispetto delle norme sanitarie del momento, con gli interventi previsti nel programma che segue: “Ecumenismo oggi”, a cura di don Giovanni Messuti, docente di Ecumenismo presso l’Istituto Teologico di Basilicata; “Uno è lo Spirito” di Filippo D’Alessandro, RS Ecumenismo – Regione Puglia; “Le Chiese pentecostali” del Pastore Pino Ronchi, della chiesa pentecostale Pienoevangelo di Modugno; a conclusione il momento di preghiera conclusiva a cura del “Bari Gospel Choir”.
Le due sessioni del Convegno saranno trasmesse anche sulla pagina facebook della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
don Giovanni Lo Pinto