“Nel prendere visione della nota pubblicata in data 29 dicembre 2021, a firma della Consigliera regionale Carmela Carlucci del M5s Basilicata, non vi nascondo che ho avuto qualche esitazione nel rispondere.

Ma, atteso che nutro profondo rispetto per i miei concittadini, ho ritenuto utile dare una corretta informazione e fare alcune riflessioni rispetto alla “fuorviante notizia” che attiene al problema del randagismo nel mio Comune.

Il Comune di Barile, sul fenomeno del randagismo, nell’ambito delle proprie competenze e in ossequio alla normativa vigente in materia (Legge 281/91 e Legge regionale 46/18 e successive modificazioni ed integrazioni), ha sempre attivato tutte le procedure che attengono alla cattura e al ricovero di cani randagi che vengono, poi, ospitati presso il canile convenzionato per garantire una continua assistenza sanitaria.

Inoltre, a Barile, così come richiamato all’Art. 20 della L. R. 46/18, in più occasioni e con Ordinanza Sindacale, è stato riconosciuto al cane randagio il diritto di vivere libero in quartiere, dopo idonea sterilizzazione eseguita presso il canile.

Ancora, è stata censita una colonia felina, un gruppo di gatti randagi che vivono in libertà e frequentano abitualmente lo stesso luogo, rispetto alla quale il Comune di Barile si è subito attivato per richiedere l’intervento di sterilizzazione controllata al Servizio Veterinario dell’ASP competente.

Alla Consigliera regionale Carlucci, che ha “usato” il triste episodio del cucciolo di cane randagio investito da un’auto e ferito alla zampa, faccio rilevare che grazie all’intervento del Comune di Barile il cucciolo è stato immediatamente portato presso il canile convenzionato per poter consentire le necessarie cure e l’assistenza.

Di tutto ciò, ovviamente, vi è una tangibile tracciabilità di atti prodotti dal Comune di Barile (Ordinanze Sindacali e corrispondenze…).

Mi preme evidenziare, alla Consigliera regionale Carlucci, che si è spinta in modo “sgarbato” ad assegnare “patenti di civiltà”, che Barile è una comunità sana e che la civiltà del suo popolo è testimoniata dalla sua straordinaria storia culturale, che la Carlucci, purtroppo per lei, ignora!

E dunque, tornando all’articolo pubblicato a firma della Carlucci, la Consigliera regionale, ancor prima di “arrogarsi” il diritto di disporre “classifiche di civiltà”, avrebbe fatto bene, da rappresentante Istituzionale di questo territorio, a ricercare una interlocuzione con il Sindaco del Comune di Barile e probabilmente avrebbe compreso, di persona, quali fossero stati i provvedimenti concreti messi in atto dall’Ente comunale per fronteggiare il problema del randagismo.

Per di più, se avesse avuto realmente a cuore la tutela degli animali, avrebbe fatto bene a ripiegarsi seriamente sul problema del randagismo favorendo un dialogo con le Istituzioni locali, ma anche con le Associazioni di volontariato animalista, atteso che questo è un fenomeno diffuso che investe tutti gli Enti locali che con grandi difficoltà, non solo economiche, si riesce a gestire!

Al contrario, la Consigliera regionale Carmen Carlucci, piuttosto che ricercare un auspicabile confronto con i Sindaci, ha preferito incamminarsi su inutili conflitti e cavalcare l’onda populistica… che l’ha portata, ancora una volta, ad una evidente caduta di stile!”

Antonio Murano – Sindaco di Barile