“Essenza lucano”, museo d’impresa che racconta la straordinaria storia imprenditoriale di Amaro Lucano e della famiglia Vena, ha ospitato il consiglio direttivo straordinario congiunto del Comitato Piccola Industria e del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata.

Una corposa delegazione di imprenditori guidata dai rispettivi presidenti Antonio Braia e Anselmo Zirpoli ha avuto l’opportunità di vivere un’esperienza multisensoriale attraverso un vero e proprio “viaggio” tra passato e presente, tradizione e innovazione, radici e spinta all’internazionalizzazione, alla scoperta dei segreti di un brand divenuto patrimonio collettivo della Basilicata e dell’intero Paese.

«L’Amaro Lucano rappresenta uno dei tanti simboli di un Paese che, grazie al vasto tesoro di risorse uniche di cui dispone e alle caratteristiche del suo popolo, può nutrire grandi ambizioni se saprà guardare con fiducia al futuro e assecondare il cambiamento, puntando sulla propria “Essenza” e facendo anche tesoro di ciò che ci ha insegnato la pandemia», ha spiegato Francesco Vena, consigliere delegato di Lucano 1894, che ha affidato il racconto dell’avventura iniziata nel 1894 grazie al suo bisnonno alle pagine del libro edito da Rubettino – “Cosa vuoi di più dalla vita? Amaro Lucano: storia di un’Italia dal bicchiere mezzo pieno” scritto a quattro mani insieme a Emiliano Maria Cappuccitti, direttore Risorse umane per Coca Cola Hbc Italia, intervenuto in video conferenza nel corso del consiglio direttivo.

Lungimiranza, sperimentazione, coraggio e forte attaccamento al territorio sono gli ingredienti di una storia che si rinnova ormai da 127 anni raccontati nel volume, dalle origini fino all’accordo commerciale con una grande multinazionale come Coca Cola Hbc Italia, che dal 2018 è distributore esclusivo per l’Italia degli spirits del Gruppo Lucano per il canale Ho.Re.Ca.

“Quella della famiglia Vena – ha evidenziato il presidente della Piccola Industria, Antonio Braia – è anche la straordinaria testimonianza di un passaggio generazionale non sempre facile ma in questo caso perfettamente riuscito, grazie al contributo che ognuna delle quattro generazioni che si sono susseguite ha saputo dare alla crescita del prodotto”.

“Tra i tanti aspetti che colpiscono della storia imprenditoriale della famiglia Vena c’è anche la forte responsabilità sociale d’impresa e il radicato attaccamento al territorio che non sono mai venuti meno nonostante il prodotto abbia ormai da tempo valicato i confini nazionali”, ha aggiunto il presidente dei Giovani Imprenditori, Anselmo Zirpoli.

Il libro rappresenta un vero e proprio inno all’italianità e chiude con un auspicio: ripartire dalla consapevolezza che a volte la normalità racchiude la più grande straordinarietà.