In questi giorni, il nostro pianeta donna, quasi sempre inesplorato, orbita attorno a una serie di rituali consumati alla stessa maniera: interviste, incontri istituzionali, affermazioni di sdegno e quant’altro. Il 25 novembre non è una ricorrenza da calendario, come non lo è l’8 marzo: è un richiamo urgente a guardare in faccia una realtà che continua a segnare le vite di troppe donne. È un giorno che ci chiede non solo di ricordare, ma soprattutto di capire come la violenza di genere nasca, si alimenti e si nasconda dietro abitudini culturali, linguaggi sessisti e immaginari collettivi. Per quelle strane “alchimie del destino”, come le chiamiamo noi, ci è capitato per caso di guardare su una nota piattaforma due serie televisive dal titolo ‘Terrazza Sentimento’ e ‘Mrs Playmen’ e di riflettere sulle figure femminili emerse in queste due storie.
La prima, uscita il 5 novembre scorso, è una docu-serie scritta da Alessandro Garramone, Davide Bandiera, Annalisa Reggi per la regia di Nicola Prosatore che ricostruisce, oseremmo dire, una vicenda horror il cui protagonista è Alberto Genovese, uno degli imprenditori più noti della Milano bene e proprietario di un attico megagalattico. Lì, da perfetto anfitrione, organizzava feste esclusive con fiumi di champagne e cocaina servita in piatti pregiati dai colori variegati. Il clou delle serate era costituito dalla presenza di ragazze giovanissime che, nel corso delle feste, venivano ridotte quasi a corpi senza vita, seviziate e stuprate dal padrone di casa, carnefice seriale e cocainomane irriducibile, nella ‘stanza degli orrori’. Tale inferno finisce con la denuncia di due ragazze per violenza sessuale, detenzione e cessione di droga. Il ‘mostro delle cene eleganti’ oggi, condannato a sei anni, undici mesi e dieci giorni, è detenuto nel carcere di Bollate, da dove, potremmo dire, per la legge del contrappasso, esce per lavorare come volontario in un centro di donne vittime di violenza.
Non è un semplice caso di cronaca nera. È l’affresco di un mondo in cui la violenza è quasi legittimata dal potere, dal denaro, dal successo di cui si vive in certi ambienti, nei quali sembra che il dominio sui corpi delle donne quasi non si noti, per chi guarda senza vedere. Qual è dunque la riflessione da fare sulle giovani donne, vittime, agnelli sacrificali in questa storia orribile? Bisogna dare loro voce, laddove in queste vicende sono troppo spesso giudicate, colpevolizzate, ridotte a larve umane, senza anima.Occorre poi stigmatizzare che la violenza non nasce all’improvviso, ma esplode negli ambienti in cui la donna è oggetto, possesso, dove ancora oggi viene messa sotto accusa per come veste, per come vive, per chi frequenta e quant’altro. Un tema questo che riguarda tutti e sul quale dobbiamo interrogarci, perché la responsabilità non è individuale, ma collettiva. Dopo una settimana, il 12 novembre, arriva in piattaforma Mrs Playmen, scritta da Mario Ruggeri e diretta da Riccardo Donna. Si tratta di una serie interpretata magistralmente da Carolina Crescentini, ambientata a Roma tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Periodo post-sessantottino, le donne hanno voglia di incontrarsi, parlare, riflettere sulla condizione femminile, c’è desiderio di riscatto, di scendere in piazza. “Il personale è politico”, recita uno slogan in voga in quegli anni, in cui noi donne volevamo cambiare il mondo. Adelina Tattilo, protagonista della serie, è un simbolo di emancipazione femminile, difficile da conquistare in un mondo decisamente coniugato al maschile, quello editoriale di una rivista che farà scalpore: Playmen. Adelina ne assunse la direzione dopo essere stata lasciata da un marito violento, manipolatore, mediocre e senza scrupoli. Da donna intelligente, colta e di buona famiglia, spiccò il salto nel mondo imprenditoriale con acume e spirito critico. Non a caso l’ONU la menzionò tra le donne più importanti del pianeta. Naturalmente tra il personaggio reale e l’Adelina della serie non mancano dissonanze, come accade spesso. Ma il tema centrale riguarda la rivoluzione culturale che impose alla linea editoriale. Negli anni ’60 e ’70 osò sfidare moralismi e tabù e un sistema profondamente maschilista. Il suo non è un racconto di violenza fisica, ma di resistenza culturale. Sfidando la morale perbenista dell’epoca, fa del suo giornale un punto di riferimento non solo dell’erotismo patinato, ma anche di una cultura, di un comune sentire, che in quegli anni stava cambiando. In Italia allora si era alle prese con temi scottanti – il divorzio, l’aborto, il femminismo – che venivano trattati sul suo giornale e che lei contribuì a diffondere tra l’opinione pubblica, sostenuta anche dal consenso di alcuni degli intellettuali engagé di quel periodo come Fernanda Pivano, Bernardo Bertolucci e altri, tra cui Alberto Moravia. La sua più grande intuizione fu quella di trasformare una rivista erotica in una pubblicazione moderna, non senza lottare con una redazione prevalentemente maschile che tentava in tutti i modi di delegittimarla. Ma il suo è stato un grande esempio di resilienza e la sua storia ci ricorda che la violenza contro le donne non è solo fisica: è anche negazione della libertà, controllo del comportamento, imposizione di ruoli prestabiliti.
Queste due storie, dunque, ci inducono a riflettere su due concetti di fondo: la prima, ‘Terrazza Sentimento’, ci racconta cosa accade quando le donne, ridotte a brandelli nel corpo e nell’anima, perdono la loro interezza; la seconda, ‘Mrs Playmen’, ci ricorda quanto sia ancora difficile per una donna rivendicare la propria libertà e il suo desiderio di rinnovamento. Le serie non modificano la realtà, ma possono aiutarci a comprenderla meglio e soprattutto a ricordarci che la lotta contro la violenza di genere non è solo un dovere politico e sociale, è un impegno quotidiano di tutti noi, attraverso le parole che usiamo, le storie che ascoltiamo, le scelte che facciamo. Ci chiediamo infine, quanta strada ancora ci sia da percorrere in salita per essere restituite interamente a noi stesse? Intanto, non abbassiamo la guardia mai!
Maria Antonietta Nigri
Club Lions Potenza Host
Responsabile New Voices
per la Basilicata VIII Circoscrizione



