“Dopo la pausa forzata determinata dalla pandemia crescono in Italia le adesioni agli screening oncologici ma permangono forti differenze territoriali tra il Nord che registra un tasso di partecipazione superiore a quello pre-Covid e il Mezzogiorno d’Italia, dove i programmi di prevenzione stentano a decollare. Resta indietro la Basilicata e l’Assessore Latronico è sbugiardato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Ad affermarlo, in una nota, è il Capogruppo in Consiglio regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello che così commenta i nuovi dati della Sorveglianza Passi a cura dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati ieri e relativi agli anni 2023-2024.

“In Basilicata la percentuale di donne tra i 50 e i 69 anni che si sottopone allo screening mammografico a scopo preventivo è pari al 62,8% contro una media nazionale del 75%, la percentuale di donne che si sottopone allo screening cervicale è del 63,8% contro una media nazionale di quasi il 78%, mentre siamo in linea con la media del Paese per quanto riguarda la partecipazione allo screening del Colon retto che si attesta in Basilicata, come in Italia, al 48 per cento” -spiega Vizziello- “dati deludenti che dobbiamo invertire al più presto perché gli screening sono strumenti che ci permette di intercettare una malattia grave come il tumore, consentendoci quindi di giocare d’anticipo e di garantire terapie efficaci a quanti ricevono una diagnosi di tumore”.

Altro che “La Regione Basilicata si distingue per risultati superiori alla media nazionale nella prevenzione oncologica” come sostenuto dall’Assessore Latronico il 21 maggio scorso.

“I numeri parlano chiaro” -aggiunge Vizziello- “e quelli dell’Istituto Superiore di Sanità certificano il fallimento delle politiche sanitarie dell’attuale governo regionale e smentiscono clamorosamente la narrazione a dir poco ottimistica dell’Assessore Latronico, al quale chiediamo maggiori investimenti nella prevenzione, elemento funzionale alla tutela della salute dei cittadini e alla sostenibilità economica del nostro sistema sanitario”.