SARCONI – Non sempre viene ricordato, ma un capitolo di rilievo nella storia del cinema italiano riguarda quel genere ibrido, a metà strada tra il documentario e la comunicazione promozionale prodotto in pieno boom economico fra gli anni cinquanta e la fine dei sessanta. Eni, Pirelli, Edison, Fiat, Montecatini, Lepetit, Carlo Erba ed altre grandi imprese produssero documentari e film (brevi e lunghi) che ebbero un momento di grande fortuna anche dal punto di vista artistico. Inseriti nei palinsesti dei cinema o proiettati nelle scuole, in convegni e fiere, questi lavori videro spesso dietro la macchina da presa registi del calibro di Ermanno Olmi, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Dino Risi. Una delle finalità del cosiddetto “cinema industriale” fu quella di presentare una immagine positiva e popolare delle aziende e far raggiungere i (loro) prodotti ad una clientela sempre più vasta. Tra i “film d’industria” ( ma dal risvolto anche etnoantropologico ) troviamo “L’ultimo acquaiolo” di Dore Modesti che viene presentato il 3 luglio (ore 21.00) nella Biblioteca “N.Ramagli” del centro valligiano nel corso della 16/a edizione di “Frammenti Autoriali”, rassegna promossa dal Festival Internazionale Marateale in collaborazione con la locale Associazione Culturale Ca.tali.te. “L’ultimo acquaiolo” venne girato nel 1962 da Modesti ( fu uno straordinario artigiano della settima arte) per conto della Società Acque e racconta di Maletiempe, un giovane guaritore e mago che si guadagna da vivere portando l’acqua dal paese (Spinoso) agli operai impegnati nella costruzione della Diga del Pertusillo. Un mockumentary in cui la narrazione intreccia elementi di folklore e tradizione popolare con la dura realtà dei lavori che si svolgono nel cantiere della Diga. Al cospetto dell’opera degli uomini, delle macchine, della tecnica, della modernità, Maletiempe si lascia incantare da altri scenari: al rapido passo del progresso tecnico egli preferisce il suo passo che lo porta verso la proprietà di un piccolo campo sassoso, provando così “a renderlo fertile con pazienza medievale”. Prima della proiezione del cortometraggio, interverranno Alessandra Greco , presidente dell’Associazione Culturale Ca.tali.te, Nicola Timpone, direttore artistico del Festival Internazionale Marateale, Mimmo Mastrangelo, ideatore e curatore della rassegna “Frammenti autoriali” e il sindaco di Spinoso, Lino De Luise il quale sostiene: “Il film di Dore Modesti ci fa ricordare che in quella megastruttura di alta ingegneria che è la Diga del Pertusillo la mia comunità del tempo e un intero territorio riposero tantissime speranze. Speranze che col tempo, sono andate largamente deluse>>. Dopo “L’ultimo acquaiolo” verranno proiettati altri due cortometraggi ambientati sempre Lucania agli inizi degli anni sessanta. Sulla rassegna “Frammenti autoriali”, Nicola Timpone puntualizza : <<Con questo contenitore continuiamo a promuovere le nuove cinematografie d’autore del mondo e a recuperare la memoria del cinema classico in tutti i suoi formati e generi, ma, il nostro intendo principale rimane quello di accendere schermi nei piccoli centri della Valle del Noce, del Lagonegrese e della Val D’Agri e lasciare che nello spettatore si accendano idee e punti di vista sulla storia del passato e del presente>>.