La suggestiva cornice del centro storico di Maratea ha ospitato l’iniziativa – promossa dalla Piccola Industria di Confindustria Basilicata, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro loco “La Perla” e il centro culturale “Cernicchiaro” – che ha preso le mosse dalla presentazione del libro “Il vino, storia e storie della Bibbia all’Intelligenza Artificiale”, Gangemi editore, di Francesco Maria Spanò. L’autore, direttore People & Culture della Luiss Guido Carli, avvocato, editorialista e gastronomo, propone nel testo un viaggio affascinante che si snoda in millenni di storia, attraversa culture, società, religioni ed espressioni artistiche per raccontare il valore sociale, culturale ed economico del vino, dalle origini alle sfide delle nuove tecnologie. Il testo, corredato da una ricca riproduzione in immagini di grandi opere d’arte, richiama storie e personaggi riletti attraverso la prospettiva del vino. Dimostrando come un calice di questa bevanda possa raccontare a volte più di quanto si apprende tra i banchi di scuola. Il vino, dunque, inteso anche nel suo valore simbolico come elemento identitario legato alla valorizzazione del territorio e della sua comunità.
Da questa premessa, dopo i saluti introduttivi del presidente della Pro Loco, Pier Franco De Marco, si è sviluppata la chiacchierata con l’autore. Il presidente del Consiglio Comunale di Potenza, Pierluigi Smaldone, ha evidenziato le potenzialità, ancora non pienamente espresse, del territorio lucano in termini di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, anche attraverso i prodotti della nostra tavola. Oggi il vino lucano, con 95 aziende produttrici, è uno straordinario ambasciatore della Basilicata nel mondo. A tal proposito, la presidente del Comitato Piccola Industria, Margherita Perretti, ha evidenziato che, per quanto la Basilicata rappresenti una piccola realtà nel panorama vitivinicolo italiano, il settore mostra importanti segni di vitalità. E si trova a un crocevia importante: da un lato la necessità di innovare, dall’altro quella di custodire tradizioni e territori.
L’Italia è il primo produttore di vino nel mondo, anche se in un tempo di complessità legate ai mutamenti climatici, alle nuove normative, alle dinamiche dei consumi in evoluzione e all’impatto dell’intelligenza artificiale. Ricca, in tal senso, la testimonianza di Gerardo Giuratrabocchetti, di Cantine del Notaio, tra le più prestigiose aziende lucane di produzione vitivinicola presente sui mercati internazionali, che si è anche soffermato anche su un’interessante analisi dell’effetto delle tensioni commerciali con gli Usa.
A concludere i lavori, il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, che ha ricordato il peso dell’industria agroalimentare nell’economia lucana, in sostenuta crescita negli ultimi anni. Una specializzazione produttiva che è espressione di un modello di industrializzazione intelligente e sostenibile e che può rappresentare un forte boost alla promozione del territorio, alla creazione di occupazione qualificata e al contrasto dello spopolamento, a condizione di assicurare al tessuto produttivo di poter operare in un contesto territoriale dotato di adeguate infrastrutture fisiche, digitali e sociali.