Dopo l’incontro pubblico tenutosi lo scorso 17 aprile, richiesto dalla stessa Associazione, “Difendiamo il Territorio” conferma le motivazioni del proprio dissenso e intende chiarire alcuni aspetti che hanno generato polemiche.
“Non siamo contrari alla realizzazione di una centrale a biogas in sé,” dichiarano i componenti dell’Associazione, “ma contestiamo fermamente la scelta del sito individuato per la costruzione e le possibili ricadute ambientali che ne deriverebbero.”
Come ribadito durante l’incontro, il sito selezionato ricade in una zona agricola di alta specializzazione, che l’Associazione giudica “assolutamente non idonea” a ospitare un impianto di tale portata. Le principali criticità sollevate riguardano:
le possibili conseguenze ambientali sulle coltivazioni agricole di eccellenza, riconosciute a livello nazionale;
la vicinanza ad un’area abitata da oltre 1.500 residenti, nella zona di Pantano;
l’inadeguatezza della rete viaria locale, non progettata per sopportare il carico di traffico pesante che deriverebbe dall’impianto;
la prossimità al centro urbano di Policoro.
“La scelta di installare una centrale di questa natura,” afferma l’Associazione, “non può derivare semplicemente da un accordo tra soggetti privati. Decisioni di tale impatto devono essere frutto di un confronto pubblico e condiviso.”
Durante l’incontro, “Difendiamo il Territorio” ha ribadito la necessità di avviare una seria concertazione con il Comune di Policoro, volta a individuare un’area più idonea, sufficientemente distante sia dal centro abitato sia dalle zone agricole a forte specializzazione, al fine di minimizzare ogni rischio ambientale e sociale.
“La disponibilità al dialogo da parte dei proponenti sarebbe dovuta emergere ben prima dell’ottenimento delle autorizzazioni,” – denuncia l’Associazione- “Confrontarsi a processo approvato dà l’impressione di voler legittimare decisioni già prese.”
Per tali ragioni, “Difendiamo il Territorio” chiede “l’immediata apertura di un tavolo di confronto” che coinvolga tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, nonché le associazioni di categoria, fino ad ora assenti. “È necessario trovare soluzioni ragionevoli e condivise, capaci di tutelare il territorio e prevenire il crescente malcontento e la rabbia dei cittadini,” concludono gli associati.
Associazione “Difendiamo il Territorio”