“È questo il fiore del partigiano, morto per la libertà”. Sta tutto qui, in questo verso.
La Resistenza e poi la Liberazione avvenuta il 25 aprile 1945 sono stati momenti fondamentali nella storia italiana, che hanno portato alla nascita della Repubblica e alla stesura della Costituzione, fondata sui principi di libertà, uguaglianza, solidarietà e dignità umana.Ottant’anni fa, donne e uomini, lavoratori, partigiani, studenti, operai e contadini lottarono per liberare il nostro Paese dall’oppressione fascista e dall’occupazione nazista.
Nel celebrare questa importante ricorrenza, il gruppo consiliare l’Altra Ruoti e il circolo PD Ruoti hanno reso omaggio a chi ha impegnato la propria vita per la libertà: Angelo Scavone, Felice Silvano e Rocco Pizzuti, tre partigiani ruotesi che davanti al fascismo non si sono tirati indietro.

«Ricordare oggi il 25 Aprile ha un significato profondo» dichiarano Pizzuti e Paterna, consiglieri comunali L’Altra Ruoti «perché vuol dire difendere i principi della nostra convivenza civile e politica.
La Democrazia non ha timori nel confrontarsi con la propria storia, ricordare è un atto di giustizia edi verità, di questo si nutre il desiderio di libertà».
Il richiamo è ai fatti avvenuti il 9 settembre 2022 quando i Consiglieri di maggioranza votarono compatti contro la mozione di aderire all’Anagrafe Nazionale Antifascista, proposta dal gruppo consiliare l’Altra Ruoti. Episodio di una certa gravità considerato che tra le fila della maggioranza c’è chi appartiene al partito socialista, uno dei protagonisti del Comitato di Liberazione Nazionale.

«Ci sono valori e principi che non si possono piegare a logiche politiche» proseguono «soprattutto quando i tempi che viviamo, lasciano spazio a segnali che vanno verso una cultura autoritaria contro cui è necessario vigilare e lottare».

Il Segretario del circolo PD cittadino, Gerardo Marsilio, afferma che «oggi più che mai, il 25 aprile ci parla. Ci parla di coraggio, di lotta, di scelta. E ci parla anche da Ruoti, dove giovani partigiani hanno scelto di mettere la libertà davanti alla paura, il futuro davanti alla resa. A loro dobbiamo tutto. Ma il 25 aprile non è solo memoria, è responsabilità. In un tempo difficile in cui la disinformazione e l’odio si diffondono con troppa facilità, in cui i diritti che pensavamo acquisiti, sono rimessi in discussione, dobbiamo ricordarci da dove veniamo. Chi siamo. Siamo un Paese nato dalla Resistenza, con una Costituzione antifascista che ancora oggi guida i nostri passi. Saremo sempre al fianco di chi lotta per la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, perché il 25 aprile non è passato. È il futuro».

E se le istituzioni non lo ricordano, lo facciamo noi, ora come allora non ci tiriamo indietro.
Antifascisti sempre, anche con sobrietà.