Sento il dovere di esprimere la mia posizione pubblicamente, non avendo partecipato al dibattito consiliare di ieri a causa di impegni politici concomitanti. Dico subito che non condivido la tendenza a drammatizzare le questioni politiche, quando queste potrebbero essere affrontate in un confronto costruttivo, mirato alla risoluzione dei problemi, anziché alla loro esasperazione.
In merito a quanto accaduto ieri in Consiglio, ritengo del tutto normale che, nel corso di un’esperienza legislativa, come sempre accaduto in tutti gli schieramenti politici e come peraltro avviene tutt’oggi nell’attuale quadro delle opposizioni – lo stesso collega Chiorazzo lo ha evidenziato con forza – si possano verificare incomprensioni e complessità.
Per onestà intellettuale però, non posso esimermi dall’esprimere perplessità tanto di metodo quanto di merito.
Ritengo infatti una forzatura collegare una rivendicazione squisitamente politica ad aspetti esclusivamente istituzionali e di funzionamento della macchina amministrativa; evocare, infatti, la paralisi delle attività consiliari e delle commissioni rischia di essere un danno più per i cittadini che per i partiti potenzialmente rei di uno sgarbo; e pertanto queste questioni andrebbero certamente poste in consessi idonei e politici, prima di promanare in una sede, quella consiliare, che è precipua di atti più che di fraintendimenti.
Peraltro, nella settimana che precede, ci siamo riuniti come maggioranza in un contesto di grande serenità per meglio programmare il dialogo tra giunta e consiglio, e nulla è emerso di così drammatico ed evocativo.
Non di meno, mi sento invece di sottolineare come, pur non essendo organici ad un centrodestra di Governo nazionale, ci saremmo aspettati un coinvolgimento diverso in merito a questa tornata di elezioni amministrative, ricordando che oltre a Matera, competizione principale, si vota in altri 7 comuni lucani, alcuni dei quali molto significativi. Avrei immaginato pertanto non oggi, a meno di un mese dalla presentazione delle liste, e non in questa sede, un coinvolgimento reale da parte dei segretari dei partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo regionale, cosa che invece non è mai accaduta.
Ne’ tanto meno si può pensare che il presidente Vito Bardi, che è il presidente eletto di questa regione con un sistema elettorale diretto, è bene ricordarlo, benché leader e garante di una coalizione eterogenea e che ha fatto della sua pluralità il tratto distintivo e decisivo per la vittoria della scorsa competizione elettorale, possa svestire i panni di presidente di tutti i cittadini lucani, per indossare quelli di segretario politico della coalizione, ruolo che va invece interpretato nella responsabilità collegiale dei partiti di maggioranza.
Per queste ragioni, auspico che si proceda nel più breve tempo possibile a sciogliere i nodi politici legittimamente posti, anche se in maniera irrituale e, contestualmente, che maggioranza e minoranza mostrino quel senso di responsabilità, ben sottolineato dal collega Bochicchio, nell’affrontare senza indugio temi regionali ben più importanti per la vita dei cittadini lucani.
Mario Polese