Nel quartiere La Chiazza di Stigliano, antico borgo in provincia di Matera, domenica 8 dicembre 2024 nasce “Vite reali, perfettamente immaginifiche”, un progetto ideato da Alessandro Turco, autore e regista, per “Appartengo 2022”.
L’iniziativa è promossa e realizzata dal Comune di Stigliano con il sostegno della Regione Basilicata, del P.O. Val D’Agri, della joint venture Tempa Rossa e con la collaborazione di AppARTEngo 2022 Festival, uno tra i più importanti festival di arte pubblica e urbana d’Italia, unico nel sud del nostro Paese.
Il Comune di Stigliano insieme con la compagine organizzatrice dell’iniziativa, spinti dall’entusiasmo e dalla collaborazione della comunità locale, presentano un progetto di rievocazione culturale, locale, umana che ancora una volta, si affida all’arte immersiva per riscoprire lo spazio urbano e riappropriarsi del territorio in un dialogo tra presente e passato.
Stigliano diventa l’emblema per tanti luoghi d’Italia che vogliono riaccendere e mantenere viva la propria memoria e, attingendo al proprio patrimonio immateriale e rivitalizzandolo, restituisce una nuova visione della storia, che riflette sul futuro dei paesi e dei quartieri. In tal modo, per mezzo della potenza trasformativa dell’arte contemporanea, la percezione generale di abbandono si fa occasione di riappropriazione, condivisione, sperimentazione e accoglienza, in una riconquista di spazi abbandonati che diventano luoghi di una poetica attraverso vari livelli di senso: il senso per sentirli, per capirli, per percorrerli.
«Le voci ed i suoni che da oggi animano il nostro centro storico non sono solo un’eco del passato ma una promessa: Stigliano non dimentica e continua a creare, a vivere, a sperare» – afferma Francesco Micucci, sindaco di Stigliano. E prosegue: «Un’idea nata dall’amministrazione comunale e che oggi restituisce una voce che nel tempo si era affievolita. Stigliano, già riconosciuto come un centro di riferimento per l’arte pubblica in Basilicata, si arricchisce oggi di una nuova dimensione: oltre alle pitture murali, alle sculture e alle installazioni visive create da artisti di fama internazionale, introduciamo un percorso sonoro che restituisce anima ai luoghi, raccontando la quotidianità di chi ci ha preceduto».
In particolare, “Vite reali, perfettamente immaginifiche” invita a lasciarsi guidare dai suoni e dalla narrazione fantastica, accogliendo il visitatore all’esplorazione del centro storico ormai disabitato di Stigliano. È una suggestione poetica, evocativa e immaginaria delle storie e delle vicende di chi lavorava e viveva nel borgo intorno alla metà del novecento, prima che il paese iniziasse un processo inarrestabile di spopolamento.
«“L’arte, la letteratura, la poesia sottraggono gli esseri umani alla dimenticanza e attribuiscono loro un carattere epico. Il progetto è anche un invito ad amare i nostri sconosciuti, prigionieri nel sonno delle pietre”» commenta Alessandro Turco.
“Vite reali, perfettamente immaginifiche” è un percorso di dieci installazioni sonore, dodici narrative e otto fotografiche collocate nel rione “La Chiazza”, nei luoghi dove c’erano le botteghe del falegname, del ciabattino, del campanaro, del sarto, del magliaro e le case dei personaggi che, per temperamento, estro, stravaganze, particolarità si erano distinti tra gli altri.
Le installazioni sonore, campionate dal producer Antonio Deodati, riproducono i suoni di quelle che un tempo erano le botteghe del paese, e i dialoghi o soliloqui immaginari, in dialetto stiglianese. Ritornano, così, i rumori dei macchinari della falegnameria, della sartoria, del martello del campanaro sull’incudine e si ascoltano le conversazioni di due contadini che rincasano dopo una giornata di lavoro nei campi, così come quella dei pastori e di tre signore che si recano, come da abitudine, a lavare i panni in una sorgente d’acqua. E, ancora, il dialogo del fornaio e di sua moglie che parlano con una cliente, il canto della contadina che tornando dalla campagna era solita sedersi all’uscio di casa e intonare melodie della musica popolare lucana, per finire con l’ascolto delle discussioni quotidiane al fontanile per l’approvvigionamento dell’acqua.
A conclusione del percorso, l’ultimo sguardo è sulla valle, dove un tempo si svolgeva la festa della trebbiatura. Lì, luogo dell’immaginazione, ci si sente, come scrisse Pio Rasulo, poeta stiglianese, “come un capitano di vascello” perché si sogna il mare. Ma era anche il punto in cui, prima di lasciare il paese, per emigrare, si salutava la valle con un ultimo sguardo. E’ così, l’ultima installazione sonora è quella del canto di Caterina Pontrandolfo, artista poliedrica che interpreta, in stiglianese, il testo di una canzone che appartiene alla grande tradizione della musica popolare di origine slava del 1600 e che ogni giorno, alla stessa ora, echeggerà nella valle.
Le singole postazioni integrano differenti linguaggi espressivi (voci, suoni, narrazioni fantastiche) da ascoltare e da leggere. Immergeranno il visitatore nell’atmosfera del borgo che fu, delle sue botteghe artigiane ormai scomparse, della sua semplice quotidianità. E così, nel suo girovagare, il visitatore nel suo personalissimo percorso incontrerà i testi poetici scritti dallo stesso Alessandro Turco e incisi su formelle in terracotta, realizzate dall’artigiano Michele Rasulo.
Sei pannelli sono dedicati alla poesia della dimenticanza e alle “ombre di coloro che ritornano ignorando dove si nascondono” con le parole di autori del calibro di Roberto Pazzi (tradotto in ventisette lingue), Giorgio Caproni, Franco Loi, Pier P.P. Pasolini ed infine Pio Rasulo, poeta locale.
Il lavoro di ricerca e di reperimento delle notizie utili per la realizzazione della narrazione aneddotica di “Vite reali, perfettamente immaginifiche” è stato possibile grazie alla collaborazione dell’Archivio “L’Urrrlo del Colombo” di Rocco De Rosa e della prof.ssa Mariella Sansone. Entusiasti gli stiglianesi che vivono da anni lontano dal loro paese come, ad esempio, negli Sati Uniti che hanno dato il loro sostegno per ricostruire alcune vicende della vita dei loro parenti protagonisti del progetto.
Il progetto sarà inaugurato domenica 8 dicembre, alle 12.00, in largo Chiesa Madre a Stigliano. Interverranno l’attrice Eva Immediato ed il cantautore Rocco Santo. Saranno ricreate alcune atmosfere “dell’Antologia di Spoon River”, a cui si ispira il progetto con la collaborazione alla scenografia di una rappresentanza degli studenti del Liceo Scientifico “Felice Alderisio” di Stigliano, in uno scambio intergenerazionale che restituisce una dimensione contemporanea a vicende che si pensavano svanite e portate via per sempre dalla frana.
In occasione dell’evento saranno presentate anche le opere realizzate quest’anno per Appartengo da Alba Fabre Sacristan, Marina Capdevila, La Rouille, Nicola Alessandrini, Gods in Love, Graziano Riccelli, Alessandra Indino con la direzione artistica di Alessandro Suzzi.