“Il concetto di edilizia circolare trae origine da un principio più ampio e complesso: l’economia circolare. È indispensabile partire da questa prospettiva per comprendere come un approccio innovativo possa trasformare radicalmente il settore edilizio,” afferma Carmine Lombardi, Segretario della Feneal Uil Basilicata.
“L’economia circolare,” spiega Lombardi, “è un sistema economico progettato per essere auto-rigenerativo e garantire un’ecosostenibilità completa. Essa si fonda su due flussi principali di materiali: quelli biologici, che possono essere reintrodotti nella biosfera, e quelli tecnici, che possono essere recuperati e valorizzati.”
Applicata al settore edilizio, l’economia circolare si concentra su una gestione ottimale delle risorse, riducendo i consumi e promuovendo il recupero e il riciclo di materiali ed energia. Tuttavia, essa non si limita alla gestione dei rifiuti, ma include un ripensamento dei processi produttivi e dei modelli di business.
“L’edilizia circolare,” prosegue il sindacalista, “si contrappone all’economia lineare tradizionale, caratterizzata da un approccio ‘estrazione, produzione, utilizzo e smaltimento’. In questo nuovo modello, ogni fase del ciclo di vita degli edifici – dalla progettazione alla costruzione, fino alla manutenzione e allo smaltimento – deve prevedere la possibilità di recuperare materiali e reintrodurli in successivi processi produttivi. L’obiettivo è creare un sistema virtuoso in cui nulla venga sprecato.”
“L’adozione di pratiche di edilizia circolare richiede un profondo cambiamento culturale,” sottolinea Lombardi. “Dobbiamo ripensare il nostro approccio alle risorse, utilizzandole in maniera più equa e intelligente per garantire alle future generazioni le stesse opportunità che abbiamo oggi. L’edilizia circolare non si limita a temi tecnici, ma abbraccia aspetti sociali, ambientali ed economici, partendo dalla consapevolezza che le risorse naturali sono limitate e vanno sfruttate responsabilmente.”
Come per l’economia circolare, anche l’edilizia circolare mira a promuovere il benessere collettivo, garantendo sostenibilità nel lungo periodo. Questo implica un consumo attento delle risorse naturali e un’attenzione particolare alla riduzione dei rifiuti, reintegrandone la maggior parte nel ciclo produttivo.
“In edilizia, le opportunità per applicare i principi della circolarità sono numerose,” osserva Lombardi. “A partire dalla progettazione, gli edifici devono essere pensati per ridurre al minimo la produzione di rifiuti e facilitare il recupero delle materie prime a fine ciclo di vita. Inoltre, è fondamentale che questi edifici siano sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale.”
“L’edilizia circolare dovrà favorire l’impiego di materiali naturali e rinnovabili, oltre a progettazioni che contemplino soluzioni riutilizzabili o riciclabili. Bisogna incoraggiare l’utilizzo di materiali provenienti da scarti industriali, come gomma, plastica, inerti, legno e isolanti, trasformandoli in nuovi prodotti. Allo stesso tempo, è essenziale adottare soluzioni tecnologiche avanzate per l’efficientamento energetico e sviluppare costruzioni modulari o prefabbricate laddove possibile.”
Infine, Lombardi sottolinea l’importanza di “conservare e ottimizzare gli edifici esistenti anziché puntare esclusivamente sulla costruzione di nuove strutture. Questa strategia, oltre a ridurre l’impatto ambientale, contribuisce a valorizzare il patrimonio edilizio già esistente.”
“L’edilizia circolare rappresenta una straordinaria opportunità per coniugare innovazione e sostenibilità,” conclude Lombardi. “Solo con un approccio olistico e un impegno condiviso potremo garantire un futuro più equo e sostenibile per il nostro settore e per la società intera.”
Il Segretario Regionale
Carmine Lombardi