Sono note le criticità che attengono alla carenza di medici, infermieri e operatori socio-sanitari dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, che negli anni è diventata cronica, tanto da generare situazioni emergenziali, nonostante l’encomiabile lavoro svolto dai professionisti che quotidianamente vi operano.
La situazione diventa particolarmente grave in estate quando la struttura, punto di riferimento per le cure nella fascia jonica lucana e calabrese, entrambe interessate da intensi flussi turistici stagionali, registra un considerevole incremento degli accessi soprattutto al Pronto Soccorso. È qui che si registrano le criticità maggiori poiché – come hanno denunciato Cittadinanzattiva e il responsabile locale del Tribunale del malato – in meno di 10 anni i medici sono passati da 12 a 4 e gli infermieri da 21 a 15, numeri del tutto insufficienti a gestire un’utenza triplicata rispetto agli altri periodi dell’anno, determinando, come è successo in questa stagione estiva ormai inoltrata, attese interminabili per l’accesso alle prestazioni.
La carenza di personale si riflette non soltanto sull’emergenza, ma anche sulle prestazioni sanitarie che la struttura offre: emblematico è il caso dell’apparecchio di risonanza magnetica ad alto campo, uno strumento tecnologicamente all’avanguardia che consentirebbe di offrire prestazioni diagnostiche di qualità, ma che resta inutilizzato perché manca il medico preposto alla sua messa in opera, a tutto discapito dei pazienti.
Altre situazioni analoghe si registrano anche presso l’Ospedale distrettuale “Angelina Lo Dico” di Tinchi di Pisticci, dove nel 2008 è stata inaugurata la piscina per la fisioterapia, mai messa in funzione e poi coperta con un pavimento per ospitare l’ambulatorio di fisiatria, e nel 2021 è stato trasferito da Bari (dove era rimasto “parcheggiato” per anni pur essendo di proprietà dell’ASM) un gascromatografo, apparecchio che si utilizza per gli esami tossicologici, e allestito il relativo laboratorio la cui operatività, ad oggi, non è dato conoscere.
Sulla necessità di potenziare il nosocomio sono intervenuta spesso negli scorsi anni e, in qualità di Sindaco, nel 2021, congiuntamente all’avv. Leonardo Galeazzo, interpellai il Ministero della salute che chiese, a sua volta, opportuni riscontri alla Regione Basilicata circa la propria attività di programmazione dei servizi della struttura. Ad oggi non risulta sia pervenuta alcuna risposta a quella missiva, per cui, nell’interrogazione depositata in data odierna, ho richiamato l’attenzione del governo regionale su questo ed altri temi: quali programmi, in concreto, la regione sta mettendo in campo per affrontare organicamente la carenza di personale nelle strutture sanitarie della fascia jonica e garantire l’effettività dei servizi? Queste le domande che ho posto al governo regionale, consapevole di menzionare soltanto una parte delle tante criticità che riguardano i servizi sanitari in Basilicata tema che, come forze politiche di opposizione, intendiamo affrontare in maniera organica partendo proprio dai territori e dalle loro peculiarità.
Viviana Verri, Consigliera regionale M5S