“Il fatto che alcuni Livelli Essenziali di Assistenza relativi all’annualità del 2022 siano superiori alla sufficienza è una notizia positiva che consegna, innanzitutto, una gratificazione all’impegno, al sacrificio ed alle competenze degli operatori sanitari”.
Ad affermarlo, il capogruppo del Partito democratico, Piero Lacorazza.
“E’ necessario sottolineare che il 2022 è l’annualità immediatamente successiva alla pandemia da Covid-19, periodo nel quale i dati per la Basilicata non sono stati confortanti. Passi in avanti – continua Lacorazza – che partono da una condizione non positiva vengono sottolineati nella relazione sul Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg), a cura di Ministero della Salute – Ex Direzione generale della Programmazione Sanitaria”.
“Gli stessi presidente Bardi e assessore Latronico – dice Lacorazza – dovrebbero mantenere più sobrietà nel commentare la notizia. Dare enfasi a questi risultati, come se ci fossero meriti da attribuire agli ultimi cinque anni di Governo regionale, sarebbe davvero una esagerazione esilarante. Infatti, alla Regione ed alla politica tocca la pianificazione. E un Piano socio sanitario non c’è. Alla Regione ed alla politica tocca tenere in equilibrio i conti, programmare per alzare la qualità dei servizi per ridurre liste d’attesa e mobilità passiva. C’è un deficit rilevante, attendiamo ancora risposte sulla copertura, e i lucani tendono a curarsi sempre più fuori”.
“Segnaliamo – continua Lacorazza – che la relazione indica che le ‘lucane e i lucani rinunciano alle cure’ (liste di attesa e costi) e, tra gli altri Livelli Essenziali di Assistenza che non raggiungono la sufficienza, c’è il servizio 118 emergenza-urgenza su cui ho depositato, già da tempo, alcune interrogazioni. Spero che l’assessore Latronico – afferma il Consigliere regionale del Pd – risponda al più presto e, soprattutto, convochi un tavolo di confronto perché davvero risulta, tra le altre cose, insostenibile la ‘disparità’ tra chi si porta la postazione nel centro abitato, il caso di Viggiano è anche ‘fuori legge’, e chi vede le postazioni chiudersi (Senise, Val Sarmento, etc etc) o addirittura non aprirsi, come nel caso dell’elisoccorso H24 a Lagonegro”.