Il Partito Democratico di Policoro e il Consigliere Comunale Gianluca Marrese intervengono sulla vicenda dell’ordinanza sindacale n.10408 del 2 Maggio scorso con la quale il Comune di Policoro ha deciso la linea dura contro i cosiddetti frontisti delle strade comunali e i proprietari di terreni incolti, rendendo obbligatorio entro trenta giorni dall’emanazione dell’ordinanza il taglio della vegetazione, delle sterpaglie e dei rami che protendono sul suolo pubblico nonché su ogni terreno incolto pena multe salatissime per gli inadempienti.
“Premesso che riteniamo necessaria la pulizia delle aree oggetto dell’ordinanza sia per questioni di sicurezza che di decoro non condividiamo la politica del pugno duro verso queste problematiche in quanto non risolutiva, epensiamo che sia più utile un’opera di sensibilizzazione rivolta ai cittadini rispetto all’attenzione sul tema della gestione del verde urbano e rurale.
Facciamo notare che il Municipio attua una linea dura verso i privati ma dimentica che spesso i responsabili della cattiva manutenzione sono anche altri. Se il responsabile è il Comune stesso, che non brilla certo per la gestione del verde pubblico, dovrebbe auto multarsi? Su questo tema evidenziamo con disappunto il fatto che per la seconda estate consecutiva i policoresi dovranno fare a meno del parco pubblico dei Giardini Murati, i cui lavori non sono mai iniziati e la cui situazione proprio a livello della manutenzione del verde è disastrosa.
Inoltre la situazione nelle campagne è più complessa per l’atavica mancanza di efficienza del Consorzio di Bonifica i cui canali sono quasi sempre confinanti con le strade comunali, e la cui manutenzione lascia molto spesso a desiderare. Anche in questo caso è colpa del proprietario del terreno?
Crediamo che si debba avere un approccio dialogante e realistico alla questione ascoltando i vari attori, magari con un confronto che porti a soluzioni condivise dove ognuno si assuma un pezzo di responsabilità con l’obiettivo comune del decoro e della sicurezza delle aree verdi.
Pensiamo per esempio all’incentivazione di strumenti già presenti come il baratto amministrativo e l’adozione di aree verdi che possono essere valorizzati tramite il dialogo con i cittadini per quanto riguarda le aree verdi pubbliche. Mentre per le aree rurali pensiamo ad una proposta di intesa tra Comune, Consorzio di Bonifica e associazioni di categoria agricole con sgravi fiscali sul Tributo 660 per l’agricoltore frontista che effettua la pulizia di quelle aree al posto del Consorzio.
Crediamo che su questi temi come su altri l’attenzione al sociale, alla collaborazione e ad un atteggiamento di condivisione delle scelte possa portare a risultati migliori per tutta la comunità.”