In seguito all’aggressione subita dagli operatori del 118 il 5 maggio 2024 presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio, dichiaro il mio pieno sostegno e solidarietà a tutti i membri del team colpiti.

 Questo evento grave e inquietante ribadisce la necessità impellente di rafforzare le misure di sicurezza e di strutturare protocolli che impediscono il trasporto di pazienti da strutture protette, come il citato CRP, quando non sono garantite le condizioni limite di sicurezza. 

Proteggere coloro che si dedicano al benessere della nostra comunità è di massima priorità. 

Costanzo dichiara inoltre che è essenziale per le autorità competenti effettuare un’analisi accurata delle condizioni ambientali all’interno del CRP che possono aver contribuito a generare situazioni di violenza.

È imperativo che queste valutazioni siano condotte regolarmente per assicurare che l’ambiente di lavoro non solo rispetti le norme di sicurezza, ma sia anche conforme a standard che prevengano situazioni di rischio per i nostri operatori sanitari. 

Ribadisco l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro e controllato. Auspico che tali verifiche diventino una pratica standard per ogni struttura che impiega personale sanitario in contesti ad alto rischio. 

Queste azioni sono fondamentali per garantire che i nostri operatori possano svolgere il loro prezioso lavoro senza timori per la propria sicurezza personale. In qualità di rappresentante dei lavoratori e Segretario Generale della Fials di Potenza, dichiaro essenziale l’immediata implementazione di corsi di autodifesa e tecniche per la gestione delle aggressioni. 

Ribadisco l’importanza di questa formazione, che deve essere vista non come un optional, ma come una componente cruciale del piano formativo aziendale. Auspico che l’ASP di Potenza alzi la guardia e si impegni concretamente nella tutela legale dei nostri operatori, intervenendo attivamente come parte civile nei procedimenti giudiziari contro gli aggressori, pratica finora trascurata. 

Dichiaro la mia ferma intenzione di vigilare affinché queste misure non solo siano promesse, ma effettivamente realizzate. 

Ribadisco il mio impegno a lavorare incessantemente per la valorizzazione del lavoro dei nostri operatori del 118, i quali meritano riconoscimento e protezione. Auspicando un futuro in cui simili episodi di violenza siano un lontano ricordo, dichiaro che continuerò a lottare per la sicurezza e il riconoscimento che ogni operatore sanitario merita.”