Pervenuta al 113 la segnalazione di un furto in appartamento appena commesso a Matera, in una via poco distante dal centro, con la preziosa informazione che gli autori si allontanavano a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata, diversi equipaggi della Squadra Mobile e delle Volanti si sono posti sulle tracce dei ladri.
Gli agenti, posizionatisi anche all’uscita della città in direzione di Altamura, hanno visto poco dopo sopraggiungere, a folle velocità, l’auto in questione. Ne è seguito un acceso inseguimento, durato finché l’auto in fuga non è stata costretta a rallentare, a causa della presenza di due tir, di cui uno in fase di sorpasso, che bloccavano la carreggiata.
Allora il veicolo ha interrotto bruscamente la marcia e ne sono usciti tre uomini, che hanno scavalcato il guardrail e se la sono data a gambe nelle campagne circostanti. A quel punto, i poliziotti hanno proseguito l’inseguimento a piedi, riuscendo a raggiungere e a bloccare due dei tre fuggitivi, traendoli in arresto.
I due uomini, baresi di 34 e 37 anni, sono già noti per reati simili.
All’interno dell’autovettura, sono stati rinvenuti: 500 euro in banconote, numerosi monili in oro, due salvadanai contenenti monete per oltre 700 euro e alcuni orologi da polso. Sono stati sequestrati anche: uno zaino con arnesi atti allo scasso e una fiamma ossidrica idonea all’apertura di bancomat e casseforti, riposti nel cofano dell’auto; telefonini, ricetrasmittenti e guanti da elettricista, rinvenuti all’interno dell’abitacolo.
L’auto, anch’essa sottoposta a sequestro, aveva le targhe contraffatte ed era stata riverniciata; inoltre, nell’abitacolo, trasversalmente ai sedili posteriori, era stata montata una piastra in acciaio, che si ritiene possa avere una funzione antiproiettile, in caso di inseguimento.
I due soggetti sono stati tratti in arresto in flagranza per furto e resistenza a Pubblico Ufficiale e condotti nella casa circondariale di Matera. Proseguono le indagini per l’individuazione del terzo soggetto riuscito a sfuggire alla cattura.
Si rappresenta che gli accertamenti vanno intesi, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale.