Bardi – Era considerato un “alieno”, ha vinto due elezioni di fila. Il centrodestra sotto di lui è una realtà che cresce e vince su tutti i territori. Fortuna e basta? È la prima qualità che deve avere un politico.

Marrese – Dalla scelta tra Consigliere regionale e Presidente della provincia capiremo tutto. Di certo non è un leader, semmai un buon candidato del materano.

Fratelli d’Italia – Gli eletti dicono chiaramente chi ha vinto e chi ha perso. Totale il turn over rispetto a 5 anni fa e ai consiglieri regionali uscenti. Zero voto di opinione. Latronico professionista della politica, sempreverde. Ex AN tutti a casa, tranne Napoli.

Forza Italia – La grande sorpresa delle elezioni. Ha prima fatto all in su Bardi, contro tutti, poi ha chiuso l’accordo con Renzi e Calenda e poi ha preso il 13%. Capolavoro di Tajani, Barelli, Gasparri e Casellati.

Lega – Pepe c’è, non era scontato. Dopo tre batoste di fila, prendere tutti quei consensi era più difficile. Lui c’è riuscito, la Lega ha tenuto e Tataranno è un profilo molto valido. Ha battuto Azione, non poco.

Azione – Pittella highlander. Ha dato una dimostrazione di forza enorme, ha eletto un bravo amministratore a Matera e ha umiliato il Pd. Adesso deve solo evitare di fare il gianburrasca della coalizione. Il suo livello è altro e più alto.

Italia Viva – Polese vi ha purgato ancora. Braia ha dimostrato forza, la lista Orgoglio lucano è andata benissimo e per 2000 voti non è stata la terza forza della coalizione. Forse si poteva evitare di fare una seconda lista del presidente, ma in politica 2+2 non fa mai 4.

Udc – Lo scudocrociato in Basilicata ha sempre il suo fascino e bisogna rendere l’onore delle armi a Cesa e Rotondi che hanno voluto fortemente andare da soli, a differenza di altri.

Pd – Ha retto, anche se mezza classe dirigente si è fatta sedurre da Chiorazzo. Ha perso Speranza, ha vinto la rete della sinistra-sinistra, ma resta comunque un declino inesorabile, numeri alla mano.

Chiorazzo – L’accoppiata con D’Andrea non è stata rispettata, si guardi Senise, i voti presi sono tanti, ma non ripagano i disastri comunicativi e politici degli ultimi 6 mesi.

M5S – Fortunati. 2 seggi con il 7%. Due donne elette, molto valide, ma chiaramente la piazza di Potenza vuota per Conte ha dato un segnale chiaro ai grilli lucani: il popolo che diede un voto su due al M5S non c’è più.

Sinistra – Sorpresa anche loro. L’aviglianese Bochicchio frega il compagno Valvano per pochi voti, a dimostrazione che gli articoli di giornale non spostano voti, anzi.