Alla fine il buon Piero Marrese è il meno responsabile di tutti della disfatta. É stato candidato perché i nomi erano finiti, candidare il Presidente della provincia di Matera significava sconfitta certa e così é stato. Lo hanno anche commissariato, con la solita agenzia di comunicazione vicina al Pd nazionale, che però oltre ad account finti, like gonfiati e slogan di dubbio successo, non hanno dato alcun vantaggio a Marrese.

Affidare poi la narrazione a un foglio letto da pochi, a giornalisti senza giornali e a pagine facebook senza volto, ha fatto il resto. Molto più efficace il trolling di lucanian shitposting (e altri), con la prima candidata creata dall’intelligenza artificiale, Angelica Iannibelli.

Eppure, il candidato avversario, Vito Bardi, come tutti gli uscenti, si prestava a una campagna divertente, sui temi concreti, sulla delusione del cambiamento e sugli errori del Presidente uscente, che in quanto tale é sempre un facile bersaglio.

E invece solo una comunicazione social stanca e senza anima, senza alcuna aderenza al territorio, evitendemente fatta da chi non conosce la Basilicata. Non una proposta concreta é uscita da Marrese, più volte scavalcato da Chiorazzo, che si é mosso da candidato presidente.

Marrese non é stato aiutato. Bisogna esprimergli tutta la solidarietà. Il centrosinistra cambi tutto, partendo dall’agenzia di comunicazione.

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