In un lungo post su facebook, Speranza scrive di aver “chiesto ai due leader di Pd e 5 stelle di non considerare la mia disponibilità a candidarmi alla guida della Regione per le prossime elezioni di Aprile. Lo ho fatto anche per rispetto alla terra che amo, la mia Basilicata. Chi si candida a guidarla deve essere pronto a dare tutto se stesso, 24 ore al giorno, anteponendo questa funzione ad ogni altro pensiero o preoccupazione. Proprio come ho fatto io negli anni da ministro. Candidarsi a guidare una regione è una scelta di vita che richiede un impegno totale. Giudico offensivo anche solo pensare ad un lavoro part time come qualcuno sembrerebbe suggerire.

Sono ragioni che credo meritino rispetto. A queste considerazioni per me essenziali ne aggiungo un’altra non banale. Sono stato eletto solo 1 anno e mezzo fa alla Camera dei Deputati stringendo un patto con gli elettori del collegio di Napoli che mi hanno dato fiducia. Ho sempre trovato surreale il salto da una candidatura all’altra in un tempo così breve, come se le istituzioni fossero dei taxi per passare da un incarico all’altro infischiandosene del mandato popolare. Non è il mio modo di servire le istituzioni”.

Tutto molto bello, peccato che Speranza fino alla fine abbia provato a imporre un candidato a lui vicino (Chiorazzo) sia al Pd che al M5S.

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