“E’ necessario che nel prossimo Consiglio comunale del 14 marzo emerga quello che si vuol fare sulla Tari e sulla gestione dei fondi Ripov – Repov. Finora non si è compresa la logica per la quale il sindaco del nostro comune, Romano Triunfo, abbia utilizzato a singhiozzo e senza una logica chiara i fondi pubblici per aiutare le famiglie che sono vessate ormai da mesi da rincari a tutti i livelli. Tanto più che ci sono leggi che gli consentirebbero di farlo in maniera chiara e che in realtà obbligherebbero i Comuni che fanno parte del Programma Operativo Val d’Agri – e che quindi beneficiano dei fondi aggiuntivi garantiti dal Progetto Ripov oggi Repov – a spenderne una parte per l’abbattimento della tassa Tari per le utenze dei cittadini residenti”. E’ quanto dichiarano i consiglieri comunali di Abriola di Italia Viva, Margherita Sarli e Nicola Di Dio. “Sarebbe una azione di buon senso e di lungimiranza amministrativa – sottolineano Sarli e Di Dio – quella di adeguarsi agli obblighi dei Ripov. Evidentemente finora si è pensato di utilizzare i fondi per altri scopi e non per venire in sostegno alle famiglie con questa misura che ripetiamo non sarebbe a favore di singoli, ma andrebbe nella direzione di sostenere chi fa fatica ad arrivare a fine mese con l’abbattimento di una tassa comunale”. “Ad Abriola c’è una delibera comunale del 2 settembre 2022 che parla di compensazioni e tributi per le utenze domestiche e non domestiche legate agli allora fondi Ripov per le bollette Tari. Ma non si comprende cosa sia realmente avvenuto e né che percentuale sia stata garantita. Eppure – aggiungono ancora gli esponenti di Italia Viva – non mancano nemmeno gli esempi dei comuni limitrofi ad Abriola che stanno con delibere specifiche adottando provvedimenti che prevedono l’abbassamento delle tariffe ai provati e l’abbattimento delle tariffe alle imprese con calcoli e dati precisi. Non sarebbe complicato allinearsi a Laurenzana, piuttosto che a Moliterno, Anzi e Calvello solo per citarne qualcuno dei 35 comuni compreso noi che hanno diritto a questi fondo. Il problema è che essendo previsto dal dai decreti della Regione Basilicata e da specifiche determinazione dirigenziali della Giunta regionale (citiamo tra queste la Dcg 66 del 22 ottobre 2021) che una percentuale dei fondi aggiuntivi delle royalties dei Ripov siano destinati ad abbattere la Tari non vorremmo che alla fine ci sia anche la ‘beffa’ con la necessità di restituire fondi non utilizzati secondo le specifiche”. E ancora aggiungono Sarli e Di Dio: “Sarebbe un doppio danno per le casse comunali e per la comunità. Senza contare che Abriola secondo le ultime indicazioni operative del programma Repov, che vale 10 milioni di euro, dovrebbe investire risorse per ‘migliorare la coesione sociale e lo sviluppo economico territoriale’ al fine di ‘fronteggiare le condizioni svantaggiate della sua popolazione e per migliorare le rilevanti carenze di attrattività per la ridotta offerta di servizi materiali e immateriali alle persone e alle attività economiche’. Senza contare tutta la partita sui ‘bonus’ che vanno accelerati”. “Parliamo del Fondo di sostegno ai comuni marginali emanano con il Dpcm del 30 settembre 2021 con il quale l’Agenzia per la Coesione Territoriale (attuale Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud) ha ripartito a 1.107 Comuni del Sud una somma di 171 milioni di euro. Sarebbe quel ‘bonus famiglia’ in cui il nostro Comune potrebbe attivare agevolazioni di natura economica per i cittadini in materia di cura e prevenzione della salute o che promuovono la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Come consiglieri di opposizione auspichiamo che le nostre proposta in merito alla questione dei bonus Ripov -Tari, e Ripov venga accolta e portata a termine per far sì che questi fondi pubblici siano utilizzati nella maniera migliore per migliorare la vivibilità del nostro comune, soprattutto in questa fase, lo ribadiamo, di rincari quotidiani”, concludono Sarli e Di Dio.