Spazi elettorali acquistati, eventi sul territorio, telefonate ai sindaci, seconda lista in fase di start-up: Angelo Chiorazzo non ha mai fatto un vero passo indietro. Nonostante abbiano detto di no alla sua candidatura Schlein, Conte, Renzi, Bonelli, Calenda e tutti i leader nazionali di centrosinistra, lui va avanti: é convinto di poter vincere da solo, grazie alla sua potenza economica e al sostegno di poteri forti che nemmeno più si nascondono.

Vito Bardi va avanti sulla sua strada, aggregando forze civiche e moderate, allargando il perimetro della coalizione di centrodestra che dopo il trionfo in Abruzzo sembra viaggiare a vele spiegate anche in Basilicata.

Chiorazzo sta sfidando apertamente i vertici nazionali di Pd e M5S. Dovesse prevalere, Schlein e Conte sarebbero umiliati, creando un precedente pericolosissimo. Sarebbe un “modello Basilicata” anarchico ma affascinante, che darebbe una rilevanza nazionale ad Angelo Chiorazzo.

Che intanto ha svuotato il Pd lucano. Dopo le elezioni, comunque vadano, c’è il rischio che il buon Lettieri torni a fare il sindaco di Picerno.

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