Riprendiamo un termine di Ulderico Pesce, per ricordare la ns Basilicata ed in particolare la ns area, come terra della lentezza, per una politica ed una pubblica amministrazione sempre più imbrigliata nelle maglie della burocrazia!
E’ il caso della frana a Castronuovo di Sant’Andrea. che vogliamo raccontare per non dimenticare e per evidenziare il modo di agire delle pubbliche Amm/ni:
-Il 15 novembre 2021, una frana a Castronuovo di Sant’Andrea ha portato giù un muro ed un tratto di strada in via Roma, ed ha reso pericolanti diverse case e 13 famiglie, con persone anziane e disabili, sono state sgomberare ed alloggiate presso parenti ed amici;
-A distanza di oltre 27 mesi, tutto è esattamente come quel triste 15 novembre 2021, i lavori neanche a parlarne, le case restano inabitabili e le famiglie continuano a vivere, con disagio, in alloggi di fortuna! E pensare che qualcuno sperava di rientrare a casa propria prima di passare a miglior vita.
-Si, a quel 15 novembre 2021, sono seguiti delle timide azioni che per quanto è dato sapere, sintetizziamo così:
a)-all’ indomani dell’accaduto vi sono stati sopralluoghi di tecnici del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità, Ufficio Difesa del Suolo ed Autorità di Bacino e quant’altro e, finalmente, dopo 10 giorni, arriva il riconoscimento di interventi di “somma urgenza” e, quindi, la concessione di un contributo di €. 200.000 per interventi indispensabili a rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità;
b)-il contributo è stato utilizzato dall’Amministrazione Comunale:
-per rimuovere detriti e materiale sprofondato per la frana, affidato alla ditta Edil.Am snc;
-per uno studio affidato alla Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, per la definizione di opere da realizzare in relazione alla messa in sicurezza delle abitazioni;
-per rilievi, sondaggi ed indagini geognostiche affidati alla ditta Ingeo sas da Episcopia;
-per spese per interventi di progettazione e consulenza geologica alla RTP dell’ing. Botta e geol. Chiorazzo;
c)-il progetto di fattibilità tecnico ed economico degli interventi da eseguire, è stato redatto dalla RTP succitata, dell’importo complessivo di €.12.400.000, che ha tenuto conto anche di altra area adiacente la frana, già segnalata come bisognosa di consolidamento, è stato approvato e trasmesso alla Regione Basilicata in data 5/10/2022, dopo circa un anno;
d)-successivamente, è seguito un incontro alla Regione Basilicata tra il Sindaco di Castronuovo di S.A., il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ed altri dell’Ufficio Infrastrutture e Mobilità e Protezione Civile, durante il quale è emerso che occorreva un livello di progettazione più approfondito (progettazione definitiva) per dare seguito al finanziamento degli interventi;
e)-poi, altri incontri, altri confronti e solleciti, tra Regione e Comune, per un finanziamento aggiuntivo di €.450.000, necessario per conferire un nuovo incarico per la progettazione definitiva, stante la impossibilità del Comune di reperire risorse a carico del proprio bilancio;
f)- finalmente, dopo un altro anno di attesa, in data 03/10/2023, la Regione Basilicata concede il finanziamento richiesto per la redazione del progetto definitivo dell’intervento in questione;
g)-a questo punto, la palla torna al Comune, per tutti gli adempimenti necessari per la nuova progettazione;
h)-intanto, fra i diversi adempimenti, occorre predisporre un avviso di gara per acquisire la disponibilità di liberi professionisti a redigere il progetto definitivo da approvare e inviare alla Regione Basilicata per il relativo finanziamento;
i)-e tra la normativa del nuovo codice degli appalti e la mancata qualificazione del Comune di Castronuovo di S.Andrea e della stazione unica di committenza (CUC) di cui il Comune stesso fa parte, a svolgere la gara in questione, è stato chiesto al Comune di Chiaromonte, con il consenso dell’ANAC, abilitato in tal senso, di procedere alla gara medesima, per conto del Comune di Castronuovo di S.Andrea;
l)-così, tra il dire ed il fare, sono trascorsi quasi 5 mesi ed il bando di gara ad oggi non è stato ancora pubblicato!
m)-i tempi, purtroppo saranno ancora lunghi, perché a pubblicazione avvenuta del bando, dovrà decorrere almeno un mese per ricevere le istanze da parte dei partecipanti alla gara, poi bisogna fare la gara e conferire al migliore offerente l’incarico di procedere alla progettazione definitiva degli interventi!
n)-acquisita la progettazione definitiva bisogna procedere all’approvazione della stessa ed inviarla alla Regione Basilicata per il finanziamento dell’intervento.
Intanto, la Regione Basilicata sarà impegnata nelle prossime elezioni di primavera e non si sa, quindi, quando i nuovi amministratori saranno disponibili ad esaminare gli atti prodotti, ovvero chiederanno modifiche o chiarimenti ulteriori, per non smentire la consuetudine, oramai consolidata!
E la gente aspetta che iniziano i lavori! E non sa a quale Santo rivolgersi!!
Si, siamo stanchi di aspettare e stufi di dare ascolto a politici ed istituzioni che non hanno alcun rispetto delle persone che hanno subito una danno e che vivono questo disagio con grande difficoltà!
Noi siamo rimasti inascoltati, perché l’intervento da fare, che avrebbe consentito, in tempi brevi, di far rientrare nelle loro abitazioni le famiglie sfrattate, era ed è ben circoscritto ed è limitato all’area interessata dalla frana!
L’area su cui agire, infatti, è di circa 50 x 50 mq., che ha visto sprofondare un muro in pietre, senza fondazioni, degli anni ’60, portandosi con sé un tratto di Via Roma che prosegue fino alle Scuole Elementari e si collega con le strade comunali Sarrio e Lago, ed è l’unico accesso a diverse abitazioni sgomberate.
Tra l’altro, a valle di detto movimento franoso esiste già un consolidamento che ha contenuto la frana stessa e la zona non ha subito altri cedimenti, in questi 27 mesi trascorsi, ecco perché l’intervento, circoscritto all’area interessata dalla frana, è fattibile e comprova quanto sosteniamo e, comunque, va scorporato dal progetto definitivo, ovvero, se diviso in lotto, considerato come primo lotto da eseguire!
Poi c’è da dire che gli interventi conseguenti a calamità, che un tempo venivano gestiti direttamente dall’ex Genio Civile, nello studio, nella progettazione ed esecuzione delle opere, non possono essere demandati a piccoli Comuni, anche solo per atti formali, che spesso non hanno le competenze adeguato per farvi fronte!
Siamo certi che questa lentezza disinvolta delle Istituzioni sarebbe superata se applicassero, per eventi straordinari: di calamità, alluvioni, ovvero di “somma urgenza”, le procedure straordinarie e non quelle ordinarie!
Ed una di queste, lo vogliamo ribadire a chi di competenza (Consiglio dei Ministri, Regione, ecc.), sarebbe l’affidamento, di tali interventi, a Commissari straordinari (previsti, tra l’altro, dalla ns leggislazione), che hanno la facoltà di favorire le soluzioni e velocizzare l’iter di ciascun provvedimento, in deroga al codice degli appalti e soprattutto alla inerzia delle pubbliche Amministrazioni!
Prendiamo ad esempio il Ponte di Genova, di oltre 1067 metri e 40 mt di altezza, realizzato dopo solo 10 mesi, grazie alla gestione commissariale!
Quando avrebbe impiegato un Commissario nel Ns caso?!…..
Altro problema, altra lentezza, legata alla frana, riguarda i mancati ristori!
Per il primo anno, dopo tante insistenze, è stato liquidato alle famiglie sfrattate un contributo per autonoma sistemazione, ma da novembre 2022 il contributo è stato sospeso, il Comune ha chiesto alla Regione i fondi e la Regione ha risposto che non ci sono soldi. Questo è quanto ci viene detto!
Eppure, la Regione con propria norma del 4/08/2023, n.28, ha istituito un fondo per gli aiuti alle famiglie e alle persone sgomberate a seguito di dichiarata inagibilità dell’unità immobiliare di residenza anagrafica e dimora abituale ed ha ribadito che gli oneri derivanti dalla succitata legge, sono previsti in bilancio e la Giunta Regionale è autorizzata ad apportare le dovute variazioni per il fondo medesimo!
Altra, grave, anomalia è quella relativa alle persone non residenti che vivono altrove, alle quali hanno dichiarato inagibile le abitazioni! Per loro nessuna forma di ristoro! E, così, se decidono di tornare al loro paese, devono prima prenotare a proprio spese il soggiorno in altre strutture ricettive o in albergo !
Ecco, tutti questi disagi si potrebbero evitare, perchè non sono di un paese civile!
Vogliamo, continuare a sperare che qualcosa cambi!
p. Il Comitato pro-frana
f.to: Graziano, Di Sirio, Bersanti, Libertino, Allegretti, Palmira, Bulfaro, Appella, Donnadio.