Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Sindaco Christian Giordano, sindaco di Vietri di Potenza

“Non c’è stato alcun maltrattamento e parlare di maltrattamenti per i fatti che vi illustrerò è un’offesa nei confronti di chi davvero li subisce e lotta tutti i giorni”. Sono le parole di Christian Giordano, sindaco di Vietri di Potenza, relativamente alla notizia del rinvio a giudizio presso il Tribunale di Potenza.

“Con la dipendente in questione (moglie dell’ex sindaco) – dichiara Giordano – a seguito della mia elezione del 2017, non ho mai avuto alcun rapporto: non mi ha mai rivolto la parola, nè ho fatto atti (nè ero tenuto a farne) che riguardavano la posizione della stessa. Non comprendo, pertanto, come abbia potuto maltrattare una persona senza avere con essa alcun rapporto e senza aver fatto alcun atto (o omissione) nei suoi confronti. Avevo, al contrario (insieme ad altri amministratori comunali), presentato un esposto relativo ad una dipendente (moglie dell’ex sindaco) che, con una costola frattulata (che intanto stranamente “si spostava” da destra a sinistra) non si recava a lavoro e svolgeva attività ritenute (anche dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari) incompatibili con il suo stato di salute dichiarato (nella sostanza caricava pacchi per il proprio bar e casse d’acqua, in maniera provocatoria, finanche davanti l’abitazione del SIndaco!) Allego le foto..”.

“Preciso inoltre – continua il Sindaco – che, dalla documentazione medica, emergeva, dapprima che si trattava di un problema alla spalla, dopodiché che si trattava della frattura di una costola al lato destro infine che la costola fratturata “si era spostata” al lato sinistro. Nella sentenza di primo grado abbiamo infine appreso che addirittura il medico aveva letto la lastra al contrario. L’ufficio procedimenti disciplinari (tra l’altro esterno all’ente), e non il sindaco o la giunta, dopo una approfondita valutazione ritenne di licenziare la dipendente. La dipendente fu anche oggetto di indagini per accertare delle eventuali responsabilità penali: la procedura si concluse con una archiviazione. Oggi invece, in qualità di sindaco, addirittura mi ritrovo io a dover chiarire che non c’è stato nessun maltrattamento nei confronti della dipendente. L’esposto lo abbiamo presentato anche su sollecitazione di una comunità intera indignata per il perpetrarsi di tale comportamento. Se non avessimo presentato l’esposto, nonostante le immagini allegate e le informazioni ricevute, avremmo forse fatto un’omissione?”

“Nei miei confronti – sottolinea – l’ennesima denuncia da parte dei soliti noti. Mi ritrovo pertanto costretto a chiarire la mia posizione e del Comune di Vietri di Potenza rispetto alla ennesima strumentalizzazione costruita a tavolino per provare ad infangare me e l’Amministrazione che rappresento. Per gli stessi fatti, colgo l’occasione per segnalare, che c’era già stata un’altra (l’ennesima) denuncia (contro di me e il responsabile dell’area amministrativa) con relativa archiviazione.
Riguardando le foto e rileggendo gli atti, sono convinto di aver operato correttamente e rifarei tranquillamente l’esposto, dal momento che ritengo di averlo fatto a tutela dell’ente e della comunità che rappresento”.

“Sono sicuro che la giustizia ci darà ragione: per l’ennesima volta dimostreremo di aver operato nel massimo della correttezza e della trasparenza. Così come sono sicuro che emergerà, banalmente, che si è trattato dell’ennesimo tentativo di strumentalizzazione nei confronti miei e della Amministrazione che rappresento. Non saranno questi accanimenti a fermarci nella nostra azione di “ripristino della legalità”.
Per la cronaca: la procedura relativa al licenziamento è ancora sottoposta al giudizio della Corte di Cassazione e l’udienza è fissata per il giorno 9 febbraio 2024”.

“Quando penso a quanto pesante sia, dover subire attacchi ingiustificati e di conseguenza doversi difendere anche da ciò che non si è commesso – conclude Giordano -, penso altresì a come, invece, deve essere triste e povera la vita di colui che vive con l’ossessione di danneggiare l’altro. All’attacco infondato preferisco la difesa e l’animo in pace”.
Nelle foto la dipendente che non si presentava a lavoro per “costola rotta” ma svolgeva altre attività.