“È notizia recente che Meloni e Lollobrigida, nella Legge di Bilancio 2024, hanno aumentato di 248 milioni le tasse agli agricoltori. Il Governo attuale ha, infatti, reintrodotto l’Irpef per il mondo agricolo. E allora, da figlia del mondo agricolo lucano, ho il dovere di fare alcune riflessioni. L’agricoltura è un pilastro dell’economia italiana: non solo contribuisce al prodotto interno lordo (Pil) ma crea anche un tessuto connettivo tra industria e consumatori. Gli agricoltori, agendo come motori trainanti dell’economia, generano lavoro e stimolano una catena di distribuzione che coinvolge molteplici settori, dalla produzione al trasporto, fino alla vendita al dettaglio.
Dal punto di vista imprenditoriale, soprattutto per i territori come i nostri, l’agricoltura può rappresentare una speranza per le nuove generazioni, abbinando l’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie all’energia e all’ entusiasmo delle nuove leve, molte delle quali, figli d’arte. Potrebbero, in un’ottica di speranza e visione, portare alla nascita di nuove imprese che cercano soluzioni sostenibili e pratiche agricole avanzate. Il Governo Renzi tagliò le tasse di circa 1 miliardo su Irpef, Irap, Imu agricola. Il Governo attuale le aumenta, mettendo in crisi ed in ginocchio un settore che già fa fatica a restare in piedi.
Le sfide già affrontate dal settore agricolo, come il cambiamento climatico, i disastri naturali, la crisi energetica e la crescente domanda alimentare, hanno messo a dura prova il sistema, soprattutto in relazione alla grande distribuzione: gli agricoltori guadagnano poco ma i prodotti hanno prezzi esorbitanti. Mi chiedo come possa il Governo penalizzare ulteriormente un settore come quello agricolo? Cosa faranno i giovani che si vedranno abbandonati?
Il timore è che si demoralizzeranno e guarderanno altrove, lasciando ogni speranza per quello che sarebbe potuto essere. Inoltre, l’agricoltura collega le persone alla terra e alla natura. Gli agricoltori sono i custodi del suolo, degli animali e delle tradizioni agricole che sono tramandate di generazione in generazione. In un’epoca in cui la società è così lontana dalla verità e dal reale, l’agricoltura agisce come un richiamo per riconnettersi con le radici della nostra stessa vita.
Per quanto mi riguarda non posso che stare dalla parte degli agricoltori e sottolineare che non dovrebbe essere il tempo delle tasse, ma dovrebbe essere il tempo in cui gli agricoltori e soprattutto i giovani agricoltori possano sentirsi garantiti dallo Stato. In via alternativa, non posso che condividere una grande delusione e invitare ad una mobilitazione generale: non possiamo permetterci di abbandonare chi ci permette di avere cibo sulle nostre tavole e che, ogni giorno, ci richiama all’ autenticità.
Questo Governo nazionale ha cambiato il nome del ministero dell’agricoltura aggiungendo la dicitura ‘sovranità alimentare’. Un cambio solo di etichette, considerato che il governo sta mettendo in crisi gli agricoltori: senza di loro, nella patria della Dieta mediterranea, non c’è nessuna sovranità”.

Ilenia Magaldi
Coordinatrice Cabina di regia Italia Viva Provincia di Potenza