Spoiler: il lavoro non c’entra. Il lavoro c’è. Lo dicono i dati, lo dice la realtà. Se sei laureato in materie STEM (acronimo sconosciuto ai boomer cresciuti con il mito del posto fisso), il lavoro lo trovi nel giro di pochi giorni. Si, anche in Basilicata. Lo stesso dicasi per le figure professionali e quelle tecniche. Basti guardare i concorsi pubblici per tali figure. Finiscono deserti e a ogni modo chi vince il concorso poi non accetta: si guadagna di più sul mercato. Certo, se sei un “amministrativo” il posto pubblico é ancora appetibile, ma meno di ieri. Insomma, la gente va via dalla Basilicata non certo per il lavoro. La gente non ci vuole stare in Basilicata.

E quando sento i sindacati e i politici dire che il bonus gas o il bonus acqua non serve ma ci vogliono politiche di sviluppo per creare lavoro, mi viene da ridere. Uno, perché forse loro non pagano le bollette. Due perché il lavoro come lo crei? Come fece Colombo con la Fiat a Melfi? Ok, boomer. E perché non é stato creato prima, da chi ha governato questa regione per 30 anni? E quando é stato creato, non certo in virtù di uno stimolo proveniente dal territorio, ma sempre per impulso esterno “coloniale”, vedi le attività estrattive, gli abbiamo anche sputato contro. Che schifo. Ovvove. Insomma, chiacchierare é facile. Lamentarsi é gratis. E poi fa anche fico. Ottimo argomento mentre si osservano i lavori pubblici. Ok umarells.
La gente se ne va dalla Basilicata perché se ne sono andate via due generazioni. Gli argini si sono rotti 20 anni fa. Ormai sono rimasti i vecchi e quelli con le rendite di posizione, quasi sempre vecchi o figli dei grandi vecchi che quindi ragionano come i vecchi. Le nuove idee sono bandite. Gli outsider esclusi. Si ragiona come negli anni ’90 quando si ragionava come negli anni ’70. Intanto il mondo cambia. Si allarga. Nuovi mondi chiedono professionalità e creano nuove opportunità. Andare via dalla Basilicata é difficile, senza aerei e alta velocità, tornarvi é ancora più difficile: quando hai visto come corre e pensa il resto del mondo, poi non torni più indietro. Non conviene economicamente, non conviene da un punto di vista della qualità della vita e soprattutto chi vorrebbe far crescere i propri figli in un posto che offrirà loro meno opportunità rispetto ad altri luoghi? I lucani non sono scemi. Hanno capito. Perché avere un lavoro pagato meno che altrove, in un luogo senza grandi attrazioni, scomodo, senza grandi possibilità di carriera, magari anche dovendo chiedere ‘o piacere a qualcuno per lavorare, quando altrove il lavoro lo trovi facendo una semplice application on line? Chiaramente giocare fuori casa non é mai facile. Ma lo studente di 14 o 18 anni si abitua subito a condizioni peraltro più favorevoli e non ci pensa più a ritornare all’angusta mentalità di partenza, se non per le feste di Natale ma solo perché ci sono ancora i parenti e quindi “pare brutto”.
Lo stesso discorso vale per chi inizia un’attività imprenditoriale al di fuori della Basilicata: é più facile, hai accesso a mercati enormi e gli scambi sono più facili e più grandi. I nostri vicini sono più poveri di noi, anche se hanno l’AV, le pianure, le grandi città e gli aeroporti. É la mentalità il problema. E anche la latitudine.
Discorso diverso per chi fa impresa in Basilicata: dato il market size ridicolo della nostra regione, si punta tutto – per forza – sull’export. E quindi il mercato di riferimento non é la Basilicata. Anzi, il futuro della Basilicata non interessa proprio a chi fa export, a chi é sul mercato, a chi lavora davvero, senza appalti pubblici – tipo chi si candida alla guida della regione, auguri – o protezioni politiche. Per chi fa export nella nostra regione, la Basilicata é un mero luogo di produzione, spesso casuale. Il mercato é altrove e la ZES unica del Sud é un rischio per la Basilicata: perché produrre a Tito e non ad Afragola o a Brindisi? Non ha senso economico.
Di questi temi, ovviamente, in Basilicata non se ne parla. Il dibattito tra boomer riguarda solo come usare le risorse della regione, che ovviamente vengono spese bene solo se sono indirizzate ai clientes o ai territori che interessano il boomer di turno. Altrimenti, se i soldi vanno ad altri, fa tutto schifo, crolla tutto e tutto va male. Se si incassa invece l’euro di spesa pubblica, tutti zitti e muti che gioire pare brutto ed é peccato. E poi il lamento paga, crea un credito che prima o poi si riscuoterà. Le generazioni che sono scappate via in massa e i piu giovani sono alieni a questo modo di pensare che rispecchia traumi antichi, archetipi stratificati e paure ancestrali, che i piu giovani non vogliono sobbarcarsi. Rifiutano questa pesante eredità. La Basilicata non si salverà. I lucani invece si. In fin dei conti Montanelli disse lo stesso dell’Italia e degli italiani.

Lettera firmata

D. M.