“Dopo la pandemia è fondamentale ridare centralità alla sanità pubblica, riconoscendo l’imprescindibile supporto della sanità privata. Ricordare il diritto alla salute di ogni cittadino, la gratuità delle cure e i principi di uguaglianza, equità ed universalità a cui si ispira il nostro SSN. Con i fondi Salute del PNRR ci si deve muovere in questa direzione. I nuovi modelli per lo sviluppo dell’assistenza territoriale devono tenere conto dell’orografia del nostro territorio, della viabilità, della concentrazione demografica e della distribuzione della popolazione nella nostra regione. Il bisogno di salute deve concretamente rendere accessibili i progetti assistenziali e riabilitativi di ogni persona, avvalendosi di sistemi di salute digitale. Questo è l’auspicio e questa è la sfida, contro il tempo, del prossimo governo regionale. Dobbiamo tornare ad essere competitivi con le altre realtà extraregionali, attrattivi per i lucani e, prima ancora, per gli operatori sanitari. Come? Assumendoli, motivandoli, formandoli, remunerandoli in maniera adeguata. Si ridarebbe così dignità ai nostri presidi ospedalieri e alle realtà sanitarie dislocate sul Territorio, continuità e stabilità alle loro attività. Occorre dare concretezza ai tre grandi livelli assistenziali, di cui ancora oggi non si avverte appieno la tangibilità. Ripartiamo dalle eccellenze, implementandole, per arginare l’emigrazione sanitaria ed invertire la rotta. Un esempio, condiviso tra le due province, è la gestione dei disturbi del neurosviluppo che vede una stretta e fruttuosa collaborazione dei nostri operatori sanitari aziendali con quelli della Fondazione Stella Maris”.

Lo dichiara Biagio Iosca, componente della direzione regionale di Azione Basilicata.