E’ stato completato il ripristino ambientale della ex discarica di Aia dei Monaci a Tito, sito fuoriuscito dalla procedura d’infrazione con l’Unione Europea. Un lavoro intenso condotto dal Comune di Tito d’intesa con il Commissariato Unico per la Bonifica delle Discariche Abusive ed il Dipartimento regionale all’Ambiente. Ieri si è svolta l’ispezione finale sul posto. Nella discarica sono stati conferiti rifiuti solidi urbani fino al 2004 ed è stata utilizzata come stazione di trasferenza sino al 2014. Dal momento della cessazione dell’attività di conferimento dei rifiuti non sono mai stati avviati i lavori di ripristino ambientale prescritti al soggetto gestore secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 36/2003. Pertanto l’amministrazione comunale di Tito, guidata dal sindaco Graziano Scavone, d’intesa con la Regione Basilicata, ha avviato le procedure in sostituzione ed in danno al soggetto responsabile dell’inquinamento, secondo quando previsto dal decreto legislativo 152/2006, ottenendo un finanziamento regionale per un importo di 2,5 milioni di euro, al fine di realizzare gli interventi di messa in sicurezza, ripristino ambientale e chiusura della discarica.
“Abbiamo lavorato in maniera sinergica con il Commissario Straordinario Gen. Vadalà e con l’Assessorato ed il Dipartimento regionale all’Ambiente, con il Ministero dell’Ambiente, con l’ ARPAB e con la Provincia di Potenza, a cui va il mio ringraziamento per la collaborazione assicurata nel chiudere il procedimento di ripristino ambientale della discarica Aia dei Monaci, attività per le quali il Comune di Tito con determinazione si è sostituito in danno al soggetto gestore responsabile recuperando anni di inerzia e negligenza mettendo in campo azioni a salvaguardia dell’ambiente e della salute oltre ad aver denunciato all’autorità giudiziaria le inadempienze dei soggetti responsabili.”, ha dichiarato il sindaco di Tito, Graziano Scavone, che ha aggiunto: “A partire dal primo mandato amministrativo del 2014 abbiamo inaugurato una nuova stagione di protagonismo dell’ente sulle tematiche ambientali, continueremo a svolgere un ruolo attivo per superare anni di mancate bonifiche che hanno indebolito la qualità ambientale del nostro territorio esponendo la popolazione locale a rischi sanitari”.
“Con questo spirito – ha aggiunto il Sindaco Scavone – stiamo affrontando anche l’impegno gravoso per far ripartire le attività di messa in sicurezza e bonifica dell’ex sito Daramic per il quale, d’intesa con il Ministero e la Regione Basilicata, siamo stati individuati soggetto attuatore degli interventi. Un’assunzione di responsabilità procedimentale straordinaria che grava sugli uffici comunali rallentandone la capacitazione amministrativa facendo altresì registrare notevoli passi in avanti in materia di tutela ambientale e della salute a vantaggio del territorio e della comunità locale. Un modello sinergico tra i diversi enti competenti da consolidare attraverso l’impegno di Regione Basilicata e Ministero dell’Ambiente a stanziare le risorse finanziarie necessarie per la bonifica dell’ex Daramic e dell’ex Liquichimica favorendo la rigenerazione ambientale di un’area industriale che seppur danneggiata da anni di incuria vuole continuare a svolgere un contributo strategico sul piano produttivo ed occupazionale per l’intera regione”.
L’ispezione finale sul sito di Aia dei Monaci si è tenuta a seguito del completamento delle operazioni terminali accessorie eseguite, dei collaudi conclusi e della relazione finale redatta dalla direzione dei lavori, ed è stata indetta dal Commissario Unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento delle discariche del Governo, il generale Giuseppe Vadalà. All’ispezione finale hanno preso parte, oltre al Colonnello Tarantino per conto del Commissario alle Bonifiche, rappresentanti della Regione Basilicata, l’Arpa Basilicata, il Comune di Tito, la direzione dei lavori, il direttore operativo, il collaudatore tecnico amministrativo e la ditta esecutrice dei lavori. Sono invece in corso di completamento, le misure previste dal Piano di Caratterizzazione a seguito delle quali si valuterà se necessitano ulteriori interventi di bonifica dell’area.