“E’ la somma che fa il totale”, questa una delle frasi pronunciate nei suoi film dal famoso attore napoletano il principe Antonio Decurtis in arte Totò. Se di somme vogliamo parlare, visto il periodo, ci riferiamo a quelle delle delibere di giunta e determine per le festività natalizie che, seppur spezzettate, probabilmente per una questione tecnica di voci di bilancio, portano ad una somma tale di euro 34.365,00 solo per le luminarie, senza alcuna attività culturale ed artistica che valorizzi il significato religioso e etico del santo natale e che porti attrazione turistica. A nostro avviso una somma ancora elevata per la finalità perseguita, rispetto agli annunci dell’amministrazione che si è vantata e si vanta di aver speso per il bene della comunità, invocando un rilancio dell’economia locale. Su questo argomento l’anno scorso abbiamo atteso la fine delle festività, poiché parlare prima di spreco sarebbe stato inutile, se poi il risultato poteva darci torto. Quest’anno la riflessione sulla mancanza di visione di programmazione la vogliamo fare prima, per chiedere alla comunità di verificare insieme a noi se le strade e le serate della nostra comunità registreranno flotte di turisti per la grande partecipazione agli eventi, oppure se saranno, anche quest’anno, destinate a rimanere deserte. A questo punto tolti i selfie autocelebrativi durati pochi attimi, quale beneficio per la comunità? Le luminarie sono un simbolo di speranza di luce, di richiamo alle tradizioni e alla festa, ma con un minore impegno di spesa si sarebbero potuti raggiungere gli stessi risultati al pari dei tanti comuni limitrofi. I finanziamenti ricevuti dalla Regione per il Patrimonio Intangibile (Rassegna Presepi, Cavalieri di Malta e Percorsi Leviani) corrispondono a 22.000 euro. L’amministrazione comunale ne ha utilizzati 15.000,00 solo per le luminarie, oltre ad altri 20.000,00 euro presi dal bilancio comunale. Si tratta di una presa in giro all’intelligenza dei cittadini per tale sperpero, senza contenuti culturali e ritorno per la comunità, giusto per il cattivo gusto degli amministratori. Tra le voci più importanti della spasa delle luminarie è quella della rassegna presepi. Quanto si è speso in questa direzione che potesse davvero creare attrazione turistica, considerando che il maestro Franco Artese ha quest’anno esposto in diverse località in Italia e addirittura oltreoceano. Non un evento dedicato, non un concorso per presepi, non una serata per dare risalto e attirare quel turismo invernale. Noi una domanda ce la siamo posta. “E’ forse troppo impegnativo tenere aperto il presepe anche il sabato e la domenica?” Meglio un cartello affisso “Oggi chiuso”.

Gruppo consigliare “Noi per Grassano”
Il Capogruppo Raffaello Mangione