Il 16 dicembre Angelo Chiorazzo lancerà ufficialmente l’OPA sul campo largo. Intanto, alle spalle ha lasciato tante macerie: prima il buon Lorenzo Bochicchio, silurato con un comunicato stampa, poi le resistenze di Salvatore Margiotta, che deride su X gli errori comunicativi del “laicato cattolico”, infine il M5S spaccato tra chi ha già abbracciato Chiorazzo e chi non vuole fare campagna elettorale per un signore con evidenti conflitti di interessi e che quindi rappresenta esattamente il contrario delle ragioni fondative per cui nacque tanti anni fa il M5S.
Lomuti e Co. provano a resistere, perché sanno che ogni soluzione per loro é assai difficile.
Andare in coalizione con Chiorazzo per il M5S significa sparire dalla scena politica lucana, anche nella remota ipotesi di vittoria. La corsa in solitaria spaccherebbe il Movimento, dato che il calciomercato è da mesi applicato anche alla politica. Con più profitto che sul rettangolo verde. Giuseppe Conte da Roma sa che una benedizione in favore di Chiorazzo, chiesta sia da ambienti clericali che dal suo ex ministro Speranza, ridurrebbe il M5S lucano a una listarella a sostegno del re delle coop bianche con appalti milionari in Regione Basilicata e non solo. E poi storicamente alle regionali il M5S in coalizione con il PD perde sempre e si riduce a percentuali bassissime.
Insomma, un bel casino per Lomuti, Araneo e Co.
Chiorazzo andrà avanti, fino in fondo. Incoscienza o arroganza, il suo potere economico è notevole e questo gli dona un grande vantaggio. E anche una grande capacità aggregativa. Vedremo se i grillini terranno la schiena dritta o alla fine cederanno a una scelta di subalternità.
Di sicuro il primo partito alle politiche rischia di sparire alle regionali.