A 410 anni di distanza dalla sua morte, il mito di Carlo Gesualdo da Venosa “principe dei musici” è sempre più fiorente, e la sua musica affascina platee sempre più vaste nel mondo. La sua esperienza esistenziale si svolse principalmente in tre castelli, da quello di Venosa, dove nacque nel 1566, alla residenza della corte estense di Ferrara e poi al castello di Gesualdo, dove terminò i suoi giorni nel 1613. Pur essendo uno degli aristocratici di più alto lignaggio e potere nell’Italia meridionale, la sua febbrile attività musicale lo portò ad essere con Claudio Monteverdi il più importante compositore italiano nell’età di passaggio tra Cinque e Seicento, in un momento cruciale per la storia della cultura e della civiltà europea. Nel 2003 il grande direttore d’orchestra Claudio Abbado, durante il suo discorso pronunciato a Potenza al momento della laurea honoris causa assegnatagli dall’Università della Basilicata, dichiarò la sua ammirazione per l’arte tanto profonda da sembrargli misteriosa di Carlo Gesualdo, e raccomandò di avviare una nuova edizione delle sue musiche. L’Università raccolse l’invito, e, con la Facoltà di Musicologia di Cremona dell’Università di Pavia e l’Istituto Italiano per la Storia della Musica di Roma, diede vita a un comitato scientifico internazionale presieduto dal massimo studioso di Gesualdo, Glenn Watkins, con Abbado presidente onorario. Con la prestigiosa editrice Bärenreiter Verlag di Kassel, è iniziato così il progetto editoriale della New Gesualdo Edition, in 12 volumi. Giunti alla metà dell’opera, è possibile avviare un primo bilancio dei risultati della New Gesualdo Edition, e allargare la ricerca ai musicisti attivi nell’Italia meridionale che, intorno alla figura carismatica di Gesualdo, caratterizzarono in maniera originale con la loro produzione artistica il mondo sonoro del proprio tempo: pensiamo ai nomi di Macque, Felis, Nenna, Effrem, Trabaci, Montella, Salzilli, Lacorcia e tanti altri.
Il convegno, promosso dall’Università della Basilicata col concorso di numerose istituzioni, nasce dalla felice convergenza tra le ricerche avviate da una équipe dell’Università della Basilicata con finanziamento PNRR (progetto “Tech4You”: Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement) e un progetto speciale approvato dal Ministero della Cultura coordinato dall’Associazione Romagna Musica per il celebre ensemble di musica antica Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, che produrrà concerti e cd sullo stesso tema dei musicisti meridionali intorno a Gesualdo. Sia in presenza, sia da remoto, saranno presenti tutti i membri del Comitato scientifico e i collaboratori della New Gesualdo Edition Bärenreiter, e inoltre alcuni dei maggiori musicologi italiani e studiosi di poesia per musica italiana tra Cinque e Seicento, dando vita ad una serie di approfondimenti inediti e di grande interesse per comprendere il contesto in cui si svolse l’attività musicale di Carlo Gesualdo. I lavori si articoleranno in sessioni che mirano a sondare le diverse sfaccettature del tema tracciato: “I musicisti meridionali attorno a Gesualdo”, “Musica e Poesia nella produzione di Gesualdo e autori meridionali del suo tempo” e “Musica e musicisti in Puglia al tempo di Carlo Gesualdo”. Nell’ultima sessione saranno presentati i primi risultati del progetto di Dottorato industriale finanziato dal PNRR, in un dibattito che pone a confronto le simili iniziative di catalogazione di archivi lucani da parte della Fondazione Matera2019 sotto l’egida della Regione Basilicata. Durante il convegno, un concerto con un giovane virtuoso di clavicembalo illustrerà le relazioni tra musicisti del Regno di Napoli e i compositori dei territori tedeschi al tempo di Gesualdo, mentre a conclusione dell’intero progetto il gruppo Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini, proporrà un itinerario attraverso i musicisti napoletani intorno a Gesualdo nella città di Venosa.
Il fitto programma sarà presentato presso la sede dell’Unibas a Matera, e l’11 dicembre alle ore 20.00 presso Palazzo Viceconte, in via San Potito, un concerto gratuito di Carlo Maria Barile al clavicembalo dal titolo “Viaggio musicale dal regno di Napoli alla Germania nel segno di Gesualdo”.
Il comitato organizzatore per l’Università della Basilicata è formato da: Cristina Acucella, Vania Cauzillo, Dinko Fabris.