IL MONDO DELLE DONNE – Una rubrica a cura di Silvia Trupo
L’inchiostro ancora fresco, il foglio stropicciato sul tavolo di legno, le urla in lontananza e le macchie di sangue che delimitano il confine di una giovane vita spezzata.
Sembra lo scenario di un crimine accaduto in questi tempi, nei giorni nostri e invece è l’immagine evocativa della morte di Isabella Morra, la nostra poetessa lucana che ha vissuto l’orrore del femminicidio quando era scambiato come gesto d’onore.
Giovanni Verga diceva “mondo è stato e mondo è” e non aveva alcun torto se pensiamo che quando la dolce Isabella è stata uccisa per mano dei fratelli, era intorno al 1546. Eppure oggi questo massacro continuo alle donne non è cambiato di un solo punto nonostante siano trascorse epoche e millenni da quella tragica morte.
Erano trogloditi i fratelli Morra che hanno assassinato la sorella poiché troppo erudita e presumibilmente innamorata di un uomo sposato e sono rimasti inetti e trogloditi coloro che vendicano la propria autorità sulle donne nei nostri tempi, cosiddetti moderni, e che di modernità hanno ben poco.
La donna si è evoluta, grazie anche ai lasciti storici di donne come Isabella Morra, ma l’uomo, in cosa ha progredito se, ancora oggi, sente la necessità di marcare la propria forza con la violenza?
2023 o 1546? L’uomo è fermo al Medioevo.