Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“La Basilicata – prosegue Braia – può aspirare ad essere la regione simbolo della Dieta Mediterranea, progettando e realizzando un vera piramide alimentare costituita al 100% di prodotti lucani da far adottare nei luoghi della somministrazione pubblica (mense scolastiche, ospedaliere, pubbliche amministrazioni). Questa la proposta emersa dai rappresentanti dell’ordine dei Tecnologi Alimentari regionale e nazionale Gianluca D’Andrea e Laura Mongiello, condivisa dalla dietologa dell’Asm Carmela Bagnato nonché segretario Nazionale ADI, Associazione italiana di nutrizione clinica e dietetica, e dai rappresentanti della Federazione Italiana Cuochi di Basilicata Zazzerini e Carbone.
Presenteremo a breve un progetto di educazione e valorizzazione consapevole del cibo di Basilicata insieme a tutte le associazioni che hanno preso parte all’evento del 16 Ottobre per celebrare la “Giornata mondiale dell’alimentazione”. E’ l’impegno assunto al termine dell’iniziativa e dei due talk per le scuole e poi nel pomeriggio aperto alla cittadinanza tutta: proporre un progetto finalizzato a favorire un consumo consapevole attraverso l’assunzione di abitudini alimentari corrette, incentrate sul modello di Dieta Mediterranea e comportamenti di contrasto allo spreco alimentare.
Abbiamo celebrato al meglio una giornata che l’Unesco ha voluto dedicare al tema: “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare nessuno indietro” mettendo insieme esperti, rappresentanti politici e istituzionali oltre che del terzo settore, in un confronto ampio e completo, in cui sono stati condivisi i percorsi migliori da adottare insieme, per arginare la fame da una parte e lo spreco alimentare dall’altra, trattando le malattie legate sia alla malnutrizione che all’obesità.
La Basilicata può e deve fare la sua parte con l’aiuto delle associazioni del terzo settore, tra cui Magazzini Sociali e la Rete Cibus. A Potenza con il lavoro incessante di 70 volontari, hanno recuperato, rilavorato, porzionato e distribuito circa 70 tonnellate di cibo fresco in due anni, a Matera dal 2016 c’è la raccolta delle eccedenze alimentari (1.700 quintali ad oggi), fondamentale per la lotta allo spreco, grazie a 60 esercizi commerciali che hanno aderito e alla stretta sinergia con la Caritas diocesana, le Caritas parrocchiali, la mensa Don Giovanni Mele e la mensa Don Tonino Bello della parrocchia San Rocco.
Nei prossimi giorni – conclude il Consigliere Braia – chiederemo un incontro agli Assessori all’Agricoltura Galella e Sanità Fanelli per presentare l’iniziativa e chiedere ufficialmente di finanziare la proposta progettuale per cominciare ad attuarla già nel 2023, utilizzando i 50.000 euro disponibili a valere sulla Legge Dieta Mediterranea approvata e coinvolgendo alcune scuole pilota, utilizzando anche la rete dei Centri di Educazione Ambientale e in applicazione anche della Legge regionale 14 ottobre 2008, n. 27.”