Il sondaggio EMG sulle regionali pubblicato oggi da ADN Kronos per la prima volta inquadra le prossime elezioni regionali.
“Nel dettaglio la coalizione che sostiene l’ex generale della Guardia di Finanza, è al 46% nelle intenzioni di voto con Fratelli d’Italia al 20%, seguita da Forza Italia al 10%. A seguire Lega all’8%, Lista Bardi al 5%, Noi moderati all’1,5% e l’Udc all’1,5%. Il centrosinistra allargato ai 5 Stelle si ferma al 38%, con i grillini al 17%, il Pd al 13%, Alleanza Verdi Sinistra al 2% e altri al 6%. Azione, che al momento non è apparentata con nessuno al 6%, mentre Italia Viva, che potrebbe appoggiare il Presidente uscente, è al 4%. Il Presidente Bardi è addirittura oltre la coalizione, con il 48% delle intenzioni di voto”, si legge su ADN Kronos.
Sapevamo delle telefonate fatte in giro, è il bello dell’essere così pochi, ma non avevamo capito che fosse una rilevazione “nazionale”. 
Cosa ci dice il sondaggio? Tre cose: 1. Bardi è un valore nel campo del centrodestra; 2. Italia Viva con il centrodestra chiuderebbe subito la partita; 3. M5S al 17% in coalizione con il Pd è un dato su cui riflettere e francamente forse la vera anomalia del sondaggio, dato che alle scorse politiche i grillini in Basilicata hanno preso il 25% e di solito poi alle regionali fanno diviso due, se non diviso tre o quattro quando corrono con il Pd. Ma questa è storia delle altre regionali.
Vito Bardi è dunque un valore del centrodestra. Schivo, sempre al di sopra della contesa, ha il vantaggio della sua storia personale e di essere estraneo al mondo politico lucano. Non piace ai politici, ma è apprezzato dalla gente. Un fattore che a Roma valuteranno. Anche perché di alternative non se ne vedono.
Italia Viva e la lista centrista rischiano di chiudere la partita già questo autunno, se dovessero scegliere il centrodestra. Chiaramente per loro è più facile sostenere un profilo moderato rispetto a un estremista, ma alla fine anche questo si deciderà a Roma.
Il M5S al 17% ci sembra francamente esagerato, ma il limite di ogni rilevazione demoscopica in regioni piccole come la Basilicata è di non poter percepire gli scarti tra le differenti competizioni elettorali. A ogni modo, il M5S al 17% non è una buona notizia per il fu partito regione, ormai in Basilicata ridotto a lista elettorale a una cifra, e per l’intera coalizione di centrosinistra. Ah, oggi Elly Schlein in direzione nazionale del Pd non ha detto una parola sulle regionali.

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