Il governo a guida Meloni ha approvato la Nadef, ossia la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, propedeutica alla legge di bilancio di fine anno.
La fotografia scattata dalla Nadef preannuncia un disastro, ossia un forte definanziamento della sanità pubblica, già allo stremo.
Così, mentre tutte le regioni d’Italia – compresa la florida Lombardia, la cui sanità fortemente privatizzata è stata già piegata dalla pandemia Covid19 – chiedono a gran voce di soccorrere il servizio sanitario nazionale a corto di personale sanitario e incapace di erogare tutte le prestazioni richieste, il governo dei patrioti taglia miliardi di euro alla sanità pubblica.
Questa follia va fermata immediatamente.
Giorgia Meloni sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro Paese, acuendo le sofferenze soprattutto di coloro che hanno minore capacità di acquisto e dividendo l’Italia in due: pochissimi ricchi e sempre più poveri.
Benzina a 2€, carrello della spesa alle stelle, stipendi bloccati, affitti faraonici e ora tagliano anche i soldi al servizio sanitario nazionale. Tutto questo va contrastato, bisogna rimediare il prima possibile e invertire la tendenza. Questo governo di centrodestra continua a mostrarsi più che determinato a smantellare i nostri diritti fondamentali, come quello alla cura e alla salute. Il disegno è chiaro: spingere verso la privatizzazione dei servizi e consentire l’accesso alle cure soltanto a coloro che possono permetterselo.
Se si continua a definanziare la sanità pubblica, arriveremo a un punto di non ritorno, per cui, lentamente ma inesorabilmente, tutto il personale sanitario migrerà verso le strutture private, che tra l’altro già oggi garantiscono condizioni di lavoro e trattamenti economici decisamente più vantaggiosi, e tutti coloro che non potranno permettersi un’assicurazione sanitaria soccomberanno.
Oltre quattro milioni di italiani, a causa delle infinite liste di attesa e dell’impossibilità di servirsi di cure a pagamento, hanno già rinunciato alle cure. Ed è facile prevedere come questo numero, che non può non avere una correlazione con quello della mortalità, sia destinato a salire se si continua ad aumentare la spesa sanitaria a carico dei cittadini, anziché dello Stato.
Se queste sono le scelte del centrodestra, ridicola appare l’evocazione di un piano Marshall per la sanità in Basilicata fatta dal senatore Gianni Rosa, espressione proprio di questa maggioranza di governo che sta togliendo soldi alla sanità pubblica.
Per arginare la carenza strutturale di personale sanitario e rimettere in piedi il servizio sanitario nazionale servono soldi e ancora soldi, il resto è dozzinale demagogia.
Contrastiamo il cieco affarismo del centrodestra, che si sta spingendo davvero oltre, fino a impedire un equo accesso alle cure per tutte e tutti, indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche.
Questa non è la nostra Italia, stanno provando a bruciare la Costituzione.
On. Arnaldo Lomuti
Coordinatore Regionale M5S