Come Presidente della Regione e Vice Presidente della rete europea Nereus, la rete delle regioni europee utilizzatrici di tecnologie spaziali, sono molto lieto ospitarvi a Matera, questa splendida città che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019, per la seconda edizione del simposio delle regioni Nereus dedicato al tema dell’uso dei dati spaziali per il turismo e l’agricoltura. E’ questo il saluto del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in apertura del Simposio Nereus (Network of European Regions Using Space Technologies) in corso a Matera. “Permettetemi di ringraziare e salutare il Presidente della rete Nereus Cotelle, i membri del Management Board, e in particolare il segretariato Nereus, la nostra Antenna di Bruxelles gestita da Sviluppo Basilicata e i colleghi della regione che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento- ha detto ancora Bardi. Porgo il mio benvenuto a tutti i partecipanti che sono venuti da varie regioni europee della Francia, Italia, Germania, Polonia, Spagna, Belgio, Portogallo, Austria e i rappresentanti della Commissione europea, dell’EUSPA, dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’Agenzia Spaziale Italiana, dei ministeri italiani, dei cluster, delle imprese, delle università e centri di ricerca europei che operano nei suddetti settori e che condivideranno con noi le loro esperienze. Ho proposto al Presidente Cotelle e al Management board NEREUS di ospitare la seconda edizione in Basilicata dopo aver partecipato al primo simposio regionale a Redù in Belgio presso l’Agenzia Spaziale Europea perché ritenevo fosse necessario, dopo la lunga pausa forzata a cui ci ha obbligato il Covid, di organizzare un grosso evento Nereus “in presenza” che servisse a rivitalizzare e sviluppare ulteriormente le connessioni fra le nostre regioni e i loro stakeholder. Il simposio di Matera non è un punto di arrivo ma vuole essere un nuovo punto di partenza dopo la pandemia per sviluppare la nostra attività e collaborazione attraverso una serie di nuovi eventi in presenza e virtuali che seguiranno, come quello del 2024 che sarà ospitato dalla Regione Occitania a Tolosa in Francia che il Presidente Cotelle rappresenta. Durante questi 2 giorni in Basilicata – ha aggiunto Bardi – i partecipanti discuteranno e avranno modo di approfondire vari temi: strategie per favorire l’uso di dati spaziali e l’economia spaziale; competenze necessarie per il settore spaziale: come preparare risorse umane e talenti per imprese, università/ricerca e pubblica amministrazione per affrontare le sfide del settore spaziale e della società; bisogni e tendenze future dell’agricoltura e del turismo due settori molto importanti per le economie delle nostre regioni; come facilitare l’uso delle tecnologie, dati, servizi e applicazioni spaziali per renderle conformi alle esigenze degli utenti nei settori di mercato del turismo e dell’agricoltura; come favorire la cooperazione tra regioni europee e i loro ecosistemi e cluster aerospaziali per sviluppare nuovi servizi e applicazioni in risposta alle sfide sociali. Mai come oggi nella storia recente, la collaborazione fra ecosistemi regionali dell’innovazione per sviluppare soluzioni innovative è necessaria per favorire la ripresa economica e sociale, la transizione verde e digitale e la resilienza in Europa. L’uso delle tecnologie spaziali e digitali nella gestione aziendale e in tutto il settore agricolo contribuisce ad affrontare diverse sfide a livello agricolo e settoriale per gli agricoltori, le cooperative e organizzazioni agricole, i decisori chiave e i governi nazionali e regionali. Queste tecnologie serviranno a migliorare la redditività dell’azienda agricola, ad affrontare il problema dell’efficienza nell’uso delle risorse, contribuiranno ai nostri obiettivi di sostenibilità e forniranno supporto alle politiche e alle decisioni. Il turismo è l’ecosistema europeo più colpito dalla crisi del COVID-19, il primo ad avere il suo percorso di transizione. Le azioni di questo percorso costituiranno gli elementi chiave della prossima agenda turistica europea 2030/2050. La digitalizzazione dell’economia e della società, il maggiore spazio per la generazione, raccolta e servizi attraverso l’uso dei dati (tra cui quelli spaziali) offriranno nuove opportunità per trasformare i servizi turistici, il mercato e le politiche in questo settore. L’aerospazio è un settore in continua espansione in Europa e l’Italia si sta confermando sempre più un paese leader in questo campo. La Basilicata sta svolgendo il suo ruolo da protagonista in quello che sta diventando un forte elemento di traino nel mondo della ricerca, della formazione, dello sviluppo tecnologico e del tessuto imprenditoriale. La presenza dell’Agenzia Spaziale italiana a Matera, il polo di ricerca dell’Università degli Studi della Basilicata, l’area di ricerca del CNR di Potenza, gli insediamenti industriali di grandi players internazionali, la rete di PMI che hanno maturato esperienza nell’aerospazio, hanno proiettato la nostra regione nel più ampio scenario europeo. Per comprendere meglio i cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti sempre più preoccupanti, per monitorare l’ambiente, per un’agricoltura, un turismo ed una mobilità più sostenibile, si sta potenziando l’attività di ricerca e migliorando l’uso della tecnologia satellitare in grado di monitorare il territorio e supportare varie politiche pubbliche. Al contempo si stanno attuando tutte quelle azioni utili a favorire l’incontro tra gli enti di ricerca e le imprese lucane al fine di produrre servizi e applicazioni innovativi a supporto delle politiche e sfide regionali garantendo lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio.Il Cluster Lucano dell’Aerospazio, parte del cluster nazionale del sistema aerospaziale, rappresenta oggi uno dei gruppi più qualificati d’Europa insieme ai suoi ricercatori, ai suoi talenti e alle imprese lucane. L’Aerospazio è inoltre una priorità della Smart Specialization Strategy (S3) della Regione Basilicata. Mi piace ricordare che la Regione Basilicata e i suoi operatori dello spazio hanno contribuito a creare la rete Nereus dopo la firma della carta politica a Tolosa. Nel corso di questi anni, la Regione Basilicata ha sempre giocato un ruolo attivo all’interno del Consiglio di Amministrazione della rete e con gli stakeholder lucani ha contribuito allo sviluppo della rete guidando gruppi di lavoro, contribuendo alla preparazione di documenti strategici, organizzando eventi e workshop regionali ed europei e partecipando a progetti europei con i nostri centri di ricerca, il cluster regionale e l’università. Dalla nascita di Nereus ad oggi le infrastrutture spaziali europee sono cresciute molto, inaugurando una nuova era di grande e gratuita disponibilità di dati di elevatissima qualità sui quali sarà possibile sviluppare nuove e più efficaci applicazioni al servizio della società. Permettetemi di sottolineare per i miei colleghi delle regioni europee, alcune sfide e temi futuri per le regioni che potremmo affrontare insieme durante questo simposio e attraverso i gruppi di lavoro Nereus per condividere le nostre migliori pratiche e trovare soluzioni migliori. Come finanziare e supportare al meglio la Ricerca e l’Innovazione, i cluster e le imprese agendo al contempo sulla leva della domanda regionale di servizi, applicazioni e dati spaziali? Come facilitare l’interconnessione delle nostre strategie regionali di specializzazione intelligente (S3), dei nostri ecosistemi dell’innovazione, dei nostri cluster settoriali e delle catene del valore in Europa? Come le regioni e i loro cluster in linea con la Nuova Agenda Europea per l’Innovazione possono facilitare i collegamenti tra le loro risorse (fondi, attrezzature, strutture), organizzazioni (istruzione superiore istituzioni, enti di ricerca e tecnologia, aziende, venture capitalist e intermediari finanziari), investitori e policy makers? Come sviluppare la digitalizzazione e le infrastrutture regionali di dati territoriali a supporto delle varie politiche regionali e delle decisioni? Come eliminare gli ostacoli amministrativi e legislativi per favorire l’uso dei dati spaziali (nuova legislazione o procedure smart, pre-commercial e innovation procurement, partenariati pubblico/privato, ecc)? Come formare le competenze “spaziali e digitali” per la Pubblica Amministrazione, le imprese e la ricerca? Sono interrogativi necessari sui quali avviare le nostre riflessioni per una visione futura del settore dell’aerospazio. Sono certo – ha cocnluso Bardi – che da queste due giornate usciranno spunti interessanti per la nostra rete”.