Da settembre in radiologia all’Asm di Matera sono rimasti solamente tre medici a Matera e due a Policoro, oltre al primario. Gli ultimi quattro medici hanno già preso il volo presso altri ospedali e il piano ne prevederebbe, tra Matera e Policoro, ben 15. Siamo sotto organico di ben 10 unità. I carichi di lavoro non sono più gestibili e non è possibile garantire le attività in urgenza h24, tanto meno l’attività ambulatoriale.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“E’ paradossale o forse incredibile – prosegue il consigliere Braia – come si stia determinando il collasso della sanità pubblica da una parte e il blocco della specialistica ambulatoriale nella sanità privata convenzionata, dall’altra. Senza, per quest’ultima, dare soluzioni per le prestazioni erogate 2022 e 2023.
Invece di perdere tempo, per il 2022 si paghino le prestazioni erogate diventate extra budget per la mancanza dei fabbisogni con i 4 milioni di euro previsti nel bilancio approvato (se é vero che che esistono). Per il 2023, con i nuovi fabbisogni si ridefiniscano tetti e contratti utilizzando i 5 milioni di euro dell’ospedalità privata non utilizzata. Con le risorse nazionali per l’abbattimento delle liste di attesa, si acquistino dal “privato” le “prestazioni che servono” ad affrontare l’emergenza (in primis visite, Tac, Rmn, Ecografie.) e non per accontentare il potente di turno.
Il Presidente Bardi e l’assessore alla Sanità Fanelli quando dimostreranno almeno un briciolo di responsabilità? Se dopo mesi di inutili attese e litigate senza senso con onorevoli e consiglieri di Fratelli d’Italia, le soluzioni non le possiedono, insieme al DG Pulvirenti devono solo dichiarare il fallimento della – inesistente – politica sanitaria regionale. In ASM i dirigenti generali e i medici si sforzano di mantenere equilibrio ma sono, in pratica, in questa legislatura, abbandonati al loro destino e inascoltati. Stiamo assistendo, inermi, al declino senza freni degli ospedali di Matera e Policoro, nati per curare gli acuti e oggi ridotti a poco più che poliambulatori per il territorio.
In attesa dei concorsi – conclude Luca Braia – occorrerebbe reclutare specialisti ambulatoriali liberi professionisti per coprire le guardie notturne e festive, oppure convenzionare privati per l’utilizzo delle strutture pubbliche che rischiano di rimanere inoperose. Inoltre, è indispensabile incentivare tutti coloro che restano in servizio o prova in qualche modo a trattenere chi ha intenzione di trasferirsi altrove. Si potrebbero richiamare in servizio i radiologi in pensione con contratti adeguati. Proviamo a fare qualcosa, presidente Bardi, prima che si blocchi irrimediabilmente tutto. Sperando che, in attesa che la sanità regionale operi, i “pazienti” Matera e Basilicata non muoiano.”