È necessario che la Regione dia immediata attuazione all’art. 7 della L.R. 10/2020 che prevede il contributo pari al 20% dell’importo corrisposto alla Regione a titolo di compensazione ambientale per la cessione alla Puglia dell’acqua, complessivamente pari a 16 milioni di euro e relativi agli schemi alimentati dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo. Questa è una delle sollecitazioni emerse dall’incontro, tenuto venerdì scorso, organizzato dal Consorzio del Peperone di Senise al quale ho partecipato.
L’attuazione della norma, voluta nel 2020 assieme all’allora assessore Cupparo, è stata affidata all’Ufficio Progetti speciali Val d’Agri – Senisese della Direzione generale per la programmazione della Regione Basilicata ma non è mai stata attuata. Non conosco le ragioni per le quali si sia bloccato questo contributo ma sollecito la Regione ad una immediata soluzione del problema.
Gli agricoltori, nella specie, le 37 aziende che fanno parte del Consorzio del Peperone di Senise, molte delle quali portate avanti da giovani, soffrono il forte abbandono da parte delle istituzioni in un periodo nel quale le condizioni climatiche causano maggiori danni a particolari colture, come quella del peperone. Situazione aggravata anche dalla vetustà delle infrastrutture e delle condotte idriche. Le risorse derivanti dall’art. 7 della L.R. 10/2020 potrebbero certamente contribuire a supportare l’economia della zona.
Proclamare l’importanza dell’oro blu non è sufficiente. È indispensabile far seguire ai proclami i fatti e l’attuazione di tale norma, inspiegabilmente ferma, è un primo passo.
Sen. Gianni Rosa