A seguito dell’incontro tenutosi in Regione il 10 luglio scorso con i rappresentanti degli Enti gestori delle Aree protette (Parchi nazionali, regionali e riserve naturali regionali) alla presenza del commissario straordinario alla Peste suina africana (Psa), Vincenzo Caputo, si segnala un sensibile incremento del numero di prelievi della specie cinghiale, in particolare nel Parco del Pollino, nel parco del Vulture e nel parco di Gallipoli Cognato, attraverso le varie tecniche di girata, selecontrollo da appostamento fisso e cattura tramite gabbie.

Nel dettaglio, comunica l’assessore regionale all’Ambiente Latronico, ad esito delle attività di monitoraggio condotte dall’ufficio Parchi della Direzione Generale dell’Ambiente Territorio ed Energia, nelle prime due settimane di luglio è stato registrato il prelievo di 24 capi nel Parco regionale del Vulture, di 18 capi nel Parco regionale di Gallipoli e di 60 capi nel Parco Nazionale del Pollino.

Per quanto riguarda il Parco nazionale dell’Appennino Lucano, quello regionale delle Chiese rupestri e le Aree protette gestite dalle Province, sono state intensificate le azioni di vigilanza attiva che hanno permesso di accertare l’assenza di carcasse di animali infetti.

In ottemperanza alle ordinanze commissariali ed al mutato quadro normativo, daremo ulteriore impulso, conclude Latronico, ai gestori delle aree protette, ed in particolare al Parco nazionale dell’Appennino Lucano, al Parco regionale delle Chiese Rupestri e alla Provincia di Matera, affinché sia recepito l’invito ad intensificare tutte le azioni previste volte al contenimento della popolazione di cinghiali presenti sul territorio regionale.