“L’approvazione di ieri del disegno di legge fortemente voluto da questo Governo nazionale e che ne rappresenta appieno lo spirito e l’intenzione di vicinanza all’economia italiana, riconosce al settore agroalimentare l’attenzione che merita.
In specie, nei 50 articoli, troviamo le misure di contrasto al falso agroalimentare italiano che lede le esportazioni di cibo e bevande italiane. Altresì è prevista una Commissione tecnica con l’obiettivo di effettuare indagini, approfondimenti tecnici e redigere linee guida che identificano le lavorazioni di particolare qualità nell’ambito del processo produttivo della pasta di semola di grano duro, allo scopo di consentire ai produttori di darne corretta e evidenza pubblicitaria nell’etichettatura. Ricaduta per noi evidente, poiché nell’ambito del sistema agroalimentare lucano, le filiere legate alle produzioni di pasta e pane legate al grano duro risultano strategiche da un punto di vista occupazionale, socioeconomico e della gestione del territorio.
E ancora sono previsti corsi di studio mirati per la formazione di professionisti del settore e un fondo per il supporto alle azioni giudiziarie e stragiudiziarie intraprese dalle imprese a tutela dell’identità nazionale dei prodotti. Misure che vanno da istruzione a formazione, alla promozione, alla tutela di tutto il Made in Italy agroalimentare fino alla lotta alla contraffazione.
Con un fondo sovrano con una dotazione iniziale di un miliardo per promuovere le filiere strategiche, il Made in Italy verrà valorizzato in tutte le sue specificità.
È evidente che ci sarà un serio impatto economico in Basilicata, in cui oltre il 31 % delle imprese sono coinvolte nella produzione agroalimentare, e soprattutto nella quale si registra in apertura verso i mercati internazionali in crescita.
Quello di oggi è un passo avanti molto importante per tutta l’agricoltura italiana, che garantisce la qualità e la competitività dei nostri prodotti.”
Così in una nota l’assessore alle politiche agricole, alimentari e forestali della regione Basilicata, Alessandro Galella.