“La necessità di una soluzione all’annoso problema delle liste di attesa, autentico calvario per i cittadini lucani, attuando gli strumenti sia economici sia programmatici individuati dallo Stato e messi a disposizione delle regioni negli ultimi anni, a partire da quel Piano regionale di recupero delle liste di attesa previsto dalla legge e che in Basilicata sembra sia finito nel dimenticatoio”.

E’ il tema della Conferenza Stampa indetta dai consiglieri regionali di Basilicata Oltre Vizziello e Zullino e che si è tenuta questa mattina presso la Sala A del Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata.

“Se è vero com’è vero che i lunghi tempi con cui si erogano le prestazioni sanitarie sono la principale causa del fenomeno della rinuncia alle cure da parte dei cittadini “-ha spiegato Vizziello-“Anche in Basilicata non possiamo prescindere dall’attuazione del Piano regionale di recupero delle prestazioni inevase per effetto della pandemia, che rappresenta lo strumento attraverso cui fare una ricognizione dei finanziamenti statali diretti a fronteggiare il fenomeno delle liste di attesa, dare alle strutture sanitarie regionali degli obiettivi da raggiungere sulla base di un cronoprogramma, controllare in che termini questi obiettivi sono stati raggiunti e valutare l’operato dei Direttori Generali, mandando a casa quelli che non sono riusciti a snellire le liste di attesa”.

“I tempi biblici con cui si erogano servizi sanitari spesso salva vita” -aggiunge Vizziello-“ non sono un problema di oggi e neanche una prerogativa esclusiva della Basilicata, tuttavia nelle altre regione emerge in maniera chiara e trasparente un modello gestionale di abbattimento delle liste di attesa che da noi non trova riscontro”

“Solo qualche giorno fa” -ricorda Vizziello-“il Ministro della Salute Schillaci ha affermato che è inaccettabile che alcune regioni abbiano già impegnato le risorse destinate all’abbattimento delle liste di attesa e altre siano ancora invischiate in ritardi, lungaggini e giri di parole e” -aggiunge l’esponente di Basilicata Oltre- “noi riteniamo che tra queste ultime ci sia anche la Basilicata, che potrebbe aver utilizzato quelle risorse per ripianare il deficit sanitario, piuttosto che per consentire ai cittadini di curarsi”.

“Sono passati ben otto mesi da quando, nel settembre dello scorso anno, chiedemmo una convocazione straordinaria del Consiglio regionale dedicato al problema delle liste di attesa e riuscimmo a far sì che fosse stabilito un finanziamento pari a cinque milioni di euro, ma, a tutt’oggi, registriamo come non sono stati ancora risolte le criticità espresse dalle strutture private accreditate” -ha spiegato il Presidente del Gruppo Basilicata Oltre Massimo Zullino- “laddove proprio l’attività dei soggetti privati può essere di grande aiuto nella risoluzione del problema delle liste di attesa, consentendo anche a chi non può permettersi di pagare 100 euro per una mammografia o una visita oculistica di soddisfare le proprie esigenze di salute”.

“Noi non siamo a favore di alcuno dei due modelli gestionali previsti dalla legge per snellire le liste di attesa, cioè le prestazioni aggiuntive nel pubblico o il ricorso al privato accreditato” -ha aggiunto Zullino- “ma riteniamo che la cronica carenza di personale che si riscontra nella nostra regione ci induca ad avvalerci dell’attività delle strutture private accreditate, che in questi anni hanno effettuato considerevoli investimenti e il cui protagonismo può essere esaltato proprio dal  Piano operativo regionale di recupero delle liste di attesa”

”La circostanza che la spesa sanitaria privata viaggi in Italia verso i 40 miliardi all’anno e quella per cui venti milioni di italiani si rivolgono ogni anno alle strutture sanitarie private per eseguire almeno una prestazione sanitaria” -concludono gli esponenti di Basilicata Oltre-“deve indurci ad utilizzare ogni arma per combattere le liste di attesa, per evitare che l’attesa  si trasformi, per molti cittadini, nel dilemma se mettere mano al portafoglio o rinunciare alle cure.