Nell’Auditorium dell’Ospedale San Carlo, le testimonianze degli infermieri impegnati in diversi ambiti assistenziali sono state protagoniste per la Giornata Internazionale degli Infermieri celebrata anche nel capoluogo di regione dall’Ordine delle Professioni infermieristiche (Opi) di Potenza.

Ad introdurre i lavori la Presidente dell’Opi Potenza Serafina Robertucci che ha spiegato il tema scelto per la giornata dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) evidenziando come nel titolo “Il talento dell’infermiere. Arte e scienza in evoluzione” siano racchiuse le caratteristiche della professione. Nel corso dell’incontro è intervenuto, tra gli altri, l’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali Francesco Fanelli.

Al centro della giornata, dunque, storie di passione, studio, ricerca continua e crescita culturale: le esperienze lavorative e umane degli infermieri che si sono raccontati. Le testimonianze sono partite dall’infermiere di triage che accoglie i pazienti del Pronto Soccorso.

“La nostra iniziativa -ha spiegato Robertucci- ha puntato a documentare alcune testimonianze direttamente dagli infermieri nei loro luoghi di lavoro. L’infermiere è una figura fondamentale. Noi assicuriamo l’assistenza rispondendo ai bisogni di cura che il cittadino manifesta. Bisogni oggi sempre più complessi per l’aumento dell’età media e la contrazione delle nascite. Ciò ha fatto sì che la nostra comunità sia sempre più anziana, fragile e sola. Per questo la domanda di salute è cambiata. L’orientamento della politica sanitaria nazionale, infatti, è verso l’infermiere di prossimità proprio per raggiungere e soddisfare questi nuovi bisogni di salute. Stiamo, però, attraversando un periodo estremamente complesso per diverse motivazioni. La nostra professione non è più così attrattiva sia per questioni economiche sia per questioni di carriera. Numericamente c’è una contrazione forte, una scarsa disponibilità di personale infermieristico per scelte fatte negli anni passati. Questo periodo di profondi cambiamenti, quindi, deve essere affrontato, analizzato. Bisogna trovare insieme, compagine infermieristica, rappresentanti politici e istituzioni, le soluzioni a questo problema. Per quanto ci riguarda -ha continuato Robertucci- sicuramente c’è l’intenzione di discutere e provare a trovare le soluzioni giuste che possano dare anche la giusta motivazione di cui abbiamo bisogno quotidianamente e rendere la professione attrattiva affinché venga scelta con entusiasmo dai nostri giovani. La nostra professione -ha evidenziato- guarda al futuro come ci guardano quotidianamente i nostri studenti. E’ necessario trovare tutti insieme lo slancio affinché possiamo affermarci per la completa autonomia, creando anche sinergie, alleanze con gli altri professionisti sanitari, con le istituzioni e con le organizzazioni che quotidianamente si impegnano per la tutela dei cittadini”.