Il Comune di Paterno è chiamato a un grande appuntamento storico-comunitario. Il prossimo 4 maggio, infatti, cade il Cinquantennale dell’Autonomia comunale che venne formalizzata proprio il 4/05/1973, allorquando, a seguito della schiacciante vittoria del Sì alla consultazione popolare referendaria, l’allora Presidente della Giunta regionale di Basilicata, nonché il primo Presidente della Regione lucana, il prof. Vito Vincenzo Verrastro, promulgò la legge n. 8 che, di fatto, sancì ufficialmente l’erezione a Comune autonomo della frazione di Paterno, distaccandola dal Comune di Marsico Nuovo ed elevandola a municipalità con il nome di Paterno.
Va specificato che, storicamente, il processo autonomistico e l’autonomia di Paterno si inserirono in un contesto storico di recentissimo riconoscimento costituzionale delle Regioni le quali, quindi, acquisirono competenza anche in materia di erezione delle autonomie comunali e che, per tale ragione, la ricorrenza prossima si presenta, a pieno titolo, come momento di celebrazione a carattere comunale ma anche dalla portata e dalla rilevanza regionali.
Una ricorrenza attesa con spasmodico trasporto, considerando il radicato sentimento di coinvolgimento popolare su un tema che storicamente ha contribuito peraltro a consolidare, sempre più nel tempo, un forte senso di appartenenza identitaria.
Appartenenza identitaria che trova sublimazione e sintesi perfetta nelle parole del Sindaco di Paterno, prof.ssa Tania Gioia, secondo cui ‘educare alla memoria storica, custodire il testamento identitario, conservare le radici e la genesi della vita comunitaria: questo il compito imprescindibile delle nuove generazioni. Il valore formativo della storia, che viene consegnata al presente, deve pervadere e ispirare costantemente anche quella didattica della memoria che va esercitata, innanzitutto, a livello istituzionale e politico da chi è chiamato ad amministrare, a rappresentare il popolo e a governare i fenomeni storico-sociali’.