“Posso con soddisfazione dichiarare che abbiamo trovato un punto di incontro nella vertenza con la sanità privata; grazie al lavoro e all’impegno costante degli uffici della Direzione Generale per la Salute e Politiche della Persona e alla cooperazione delle strutture private accreditate, abbiamo raggiunto una soluzione che mi auguro possa garantire, da qui in avanti, un metodo di lavoro strutturato nel recupero delle liste d’attesa e possa scongiurare il ripetersi di situazioni incresciose per tutti, in primis per i cittadini lucani”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, in seguito all’approvazione in Giunta regionale dei budget di spesa per le strutture private accreditate per la specialistica ambulatoriale.
“Si tratta di un provvedimento molto importante che stabilisce l’applicazione del criterio della produzione dell’anno 2022 di cui alla proposta delle associazioni di categoria, quale parametro di riferimento per la definizione, per gli anni 2023 e 2024, del budget delle strutture private contrattualizzate con il SSR per le prestazioni di specialistica ambulatoriale ex art.25 legge n.833/1978 – ha spiegato l’assessore Fanelli -. Le novità sono dunque due: al fine di assicurare l’erogazione delle prestazioni, il criterio di produzione del 2022 sarà applicato su due anni e non più solo su uno come solitamente avveniva; in aggiunta si stabilisce che i budget vengano assegnati con cadenza mensile per le prestazioni erogate ai cittadini residenti in Basilicata e con cadenza semestrale per le prestazioni erogate ai cittadini residenti in altre regioni. In tal modo diamo la possibilità alle strutture private di organizzarsi e di poter lavorare nell’ottica di una programmazione economica solida. Le risorse stanziate – ha concluso l’assessore – sono quelle di cui al Tetto di spesa regionale per l’assistenza specialistica ambulatoriale definito dal DL n.95/2012 e smi e previa approvazione del fabbisogno sanitario e del Piano socio sanitario regionale, saranno ripartite, con successivo provvedimento, eventuali ulteriori risorse regionali”.