C’è voluto un incidente, per fortuna senza conseguenze, per dare evidenza a quanto denunciamo da tempo come Fials: la strutturale carenza di personale sanitario al San Carlo rappresenta un serio pericolo per la salute dei dipendenti sottoposti ad un continuo stress psico-fisico ed in taluni situazioni anche, la sicurezza dei pazienti”.
Giuseppe Costanzo, segretario provinciale del maggior sindacato autonomo del comparto sanità in merito alla vicenda dell’ anziano “fuggito” dal reparto di medicina la sera di giovedì e ritrovato soltanto due ore dopo davanti a un bar di Santa Maria. Questo episodio che è stato ricostruito dettagliatamente dal cronista della Nuova ha evidenziato non solo l’accaduto ma, esaminato anche le criticità vissute nella UO.
“E’ un reparto omnibus – spiega il sindacalista – con pazienti che spesso hanno più patologie, che a volte vengono “appoggiati” perché non c’è posto nei reparti in cui dovrebbero essere più opportunamente ricoverati. Ma è anche un reparto in cui lo squilibrio delle Forze messe in campo è critico.
I numeri sono effettivamente eloquenti. Costanzo dichiara che il reparto ha 42 posti letto, con un altissimo tasso di occupazione.
Uno studio denominato RN4CAST e condotto a livello mondiale qualche anno fa, evidenziò come quando il rapporto tra infermieri e pazienti ricoverati è superiore a 1:6, la probabilità di morte aumenta del 7% per ogni paziente in più da assistere.
Il giorno dell’accaduto corrisponde a uno dei tanti giorni “normali” del San Carlo, nel turno di pomeriggio c’erano solo 2 infermieri per 40 pazienti, bisognosi di un’assistenza spesso complessa, sempre impegnativa. Per cui l’azienda ha chiesto a due dei tre infermieri del turno di notte di anticipare e di prendere servizio tre ore prima, per dare sostegno ai colleghi stremati e del tutto insufficienti. E così alle 20, per il turno di notte, sono rimasti in tre, la metà del necessario”.
“L’organico del reparto – precisa il segretario provinciale della Fials – è fortemente carente di infermieri. Con queste poche Risorse Umane si possono avere al massimo tre Infermieri per turno. Perché l’organico di un giorno va sempre diviso per i cinque turni previsti dall’ organizzazione aziendale (mattina, pomeriggio, notte, smonto e riposo). E al totale vanno anche sottratti i giorni delle ferie, i permessi, le malattie, le astensioni per la legge 104 (assistenza ai familiari disabili)”