Oggi, esattamente dopo due anni, viene rinnovata la memoria di quella data che ci ricorda uno dei periodi più bui della nostra storia, al pari (se non peggio) di una guerra in termini di vittime, vista la nostra impotenza nei confronti del mostro invisibile e devastante.
E io vorrei ricordare quel periodo per onorare la memoria di una generazione, quella mia e dei nostri anziani, ovvero di coloro che hanno ricostruito con sacrifici e sofferenze l’Italia del dopoguerra lasciandoci in eredità il Bel Paese che abbiamo conosciuto.
È stata la categoria più colpita per la loro fragilità, la loro vulnerabilità e le falle di un sistema sanitario che non ha funzionato come avrebbe dovuto  e che un patogeno dalle dimensioni infinitesimali ha messo a nudo, mostrandosi per quello che è, mostrando le sue forti debolezze figlie di  anni di disinvestimenti sulla salute pubblica.
Onorare la loro memoria, per dire loro GRAZIE per quello che avete fatto per il nostro Paese, attraverso il potenziamento (senza retorica) del nostro SSN sarebbe il minimo, sarebbe cosa buona e giusta.
Ce lo ricorda chi non c’è più, ce lo ricorda chi era in trincea a combattere contro il mostro invisibile, ce lo ricorda la pandemia.
Tutto quello che noi davamo per certo e per scontato (disinvestimenti, tagli, distrazione di fondi pubblici sulla sanità privata ecc.) ci è stato messo davanti per quello che è: un modo sbagliato e distorto di intendere la Salute un bene inestimabile,di tutti e prezioso. Adesso tocca a noi rispettare la loro memoria. E lo possiamo fare, lo dobbiamo fare non facendo finta che tutto sia passato e che non tornerà più. Abbiamo allora  due strade: 1) intervenire subito ricostruendo il SSN e dare un senso alla missione 6 salute, oppure, 2) aspettare la prossima pandemia.
Un abbraccio ai familiari delle vittime del covid. Per non dimenticare..