I sindacalisti dovrebbero essere le prime sentinelle della tutela del contratto; E’ quindi particolarmente scandalosa la condotta di chi, eletto a rappresentare i lavoratori, diventa beneficiario diretto di una plateale violazione delle regole.

A denunciare il caso è la Fials di Potenza, il maggior sindacato autonomo del comparto Sanità, che ha diffidato la Direzione Generale dell’Asp di Potenza a effettuare finalmente la revoca dell’assegnazione del doppio incarico, in quanto già coordinatrice di un’altra U.O. allocata su più presidi, quindi oltre ad essere una funzione aggiuntiva non sembra nemmeno utile allo scopo.

“Molte le segnalazioni dei dipendenti – spiega il segretario provinciale Giuseppe Costanzo – sulle modalità di assegnazione “ad personam” dell’incarico.

 

L’azienda avrebbe richiesto unicamente alla sindacalista – eletta nella RSU nelle liste di un noto sindacato – la sua disponibilità, senza effettuare una ricognizione ufficiale che, invece avrebbe permesso a tutto il personale del presidio ospedaliero distrettuale interessato e già incaricato di subentrare in tale ruolo o ai dipendenti in possesso del titolo (Master I livello Management e funzioni di Coordinamento) di poter candidarsi. Così è venuto meno la chance degli altri colleghi aspiranti alla medesima posizione.

“Ci sorprende – commenta amareggiato Costanzo – il ruolo rivestito dalla dottoressa sindacalista: accettando un doppio incarico “impedisce” agli altri operatori la possibilità di ambire ad un incarico di funzioni. Lo stesso Direttore Generale  dell’ASP, con una nota del settembre scorso sulle “Funzioni di coordinamento”, ha dato nuove indicazioni in merito all’assegnazione degli incarichi vacanti, in attesa delle procedure selettive interne.  Il tutto è rimasto lettera morta, ci sono diversi incarichi vacanti e operatori che assolvono alla funzione senza riconoscimento economico, né si procede a definire la ricognizione mentre si avalla il doppio incarico della Coordinatrice, vietato espressamente dall’ultimo contratto della Sanità, che prevede soltanto il ricorso  all’incarico ad interim”.

“Assistiamo  -conclude Costanzo- ad un utilizzo improprio di risorse economiche della Pubblica Amministrazione e la cosa grave è che coinvolge una sindacalista che invece dovrebbe far rispettare le norme contrattuali”.