Illustrissimo Presidente, Esimio Rettore, Gentile Ministro, Autorità tutte,
è un onore poter avere oggi qui a Potenza la presenza delle massime cariche dello stato per celebrare i 40 anni dalla fondazione dell’Università della Basilicata.
Questo edificio non è solo un insieme di mura, ma un simbolo di rinascita, oggi come 40 anni fa.
Ieri lo fu come risposta al terremoto, che fu un lutto per tantissime famiglie lucane e meridionali, un dramma che resterà nella storia di questa terra e che richiese una risposta forte da parte delle istituzioni, con una nuova visione del territorio, da cui nacque anche la felice intuizione dell’Università della Basilicata.
Oggi, l’istituzione della facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Basilicata, resa possibile anche grazie al fondamentale investimento della Regione Basilicata, è la riposta a due anni tremendi di pandemia, che hanno segnato la vita della nostra terra e che vedono in una nuova idea di sanità – che passa anche attraverso i giovani che dallo scorso anno frequentano la facoltà di medicina e chirurgia – la risposta che dobbiamo ai nostri concittadini. In questa università si stanno formando i medici di domani, risorse umane e professionali di cui questa terra ha disperatamente bisogno, data l’assenza strutturale di personale medico e sanitario in tutta Italia e anche in Basilicata.
Una pandemia terribile che ha segnato la vita sociale ed economica della Regione, anche se è dato recente quello fornito da Eurostat che vede la Basilicata come una delle cinque regioni italiane il cui Pil ha superato in volume quello precedente alla pandemia. Una bella notizia “certificata” che ci fa ben sperare per il futuro.
Il futuro di questa terra è la cosa che più mi sta a cuore.
UNIBAS, come la chiamiamo tutti, soprattutto i più giovani, è anche una speranza per i tanti giovani di questa terra, che sono il futuro di questa terra. Terra lucana che è storicamente di emigrazione e oggi vive il dramma dello spopolamento che rischia di penalizzare anche l’istituzione universitaria. È una sfida epocale, lucana certo, ma anche italiana ed europea, che richiede l’impegno di tutte le istituzioni, di tutte le forze sociali e quindi anche dell’Università.
L’università è istituzione pubblica di alta cultura che concorre alla costruzione dello Spazio europeo della ricerca e dell’alta formazione in conformità con i principi della Costituzione, che è il punto di riferimento di tutti noi, la Carta sulla quale ho giurato da militare e che ogni giorno ispira il mio impegno istituzionale. La Costituzione e l’Europa sono i due fari del nostro impegno pubblico, che non si esaurisce con la politica, ma che riguarda il nostro agire quotidiano, da cittadini consapevoli e responsabili, da donne e uomini liberi dai quali dipende il futuro della nostra comunità.
L’università è uno spazio di libertà. Ma la libertà è come l’aria: ci accorgiamo di quanto sia indispensabile solo quando viene a mancare. Per questo noi dobbiamo difendere l’Università non solo come istituzione, ma come idea. Un’idea di libertà, un’idea di futuro, un’istituzione al servizio del territorio, dei lucani di oggi e di quelli di domani.
Viva l’Università della Basilicata, Viva la Basilicata.